Anomalia climatica a Torino di Luca Mercalli

Anomalia climatica a Torino Anomalia climatica a Torino Dal 1803 mai così secco il periodo febbraio-maggio Q _ d Q UALCHE pioggia c'è stata, soprattutto sulle Al_ pi, ma sulle pianure nordoccidentali italiane per oltre cento giorni acqua non se ne è vista. Definire la siccità non è banale. La calotta antartica è un deserto di ghiaccio, con precipitazioni paragonabili a quelle dei deserti di sabbia, ma il loro carattere di aridità è ben diverso. In effetti la percezione della siccità come evento estremo si ha solo quando la carenza idrica rispetto a una quantità normale di precipitazioni colpisce la biosfera. In questo senso, la siccità che gran parte dell'Europa occidentale ha vissuto nei primi mesi del 1997 è certamente un evento anomalo. La serie pluviometrica di Torino, città al centro di una delle zone più colpite, dispone di quasi due secoli di osservazioni e consente verifiche statistiche di grande qualità. Nel trimestre febbraio-aprile 1997 sono caduti solo 5,3 millimetri di acqua contro un valore normale di 201 mm; in un anno la media ne vuole circa 900. Calcolando gli apporti di precipitazioni per tutte le combinazioni di tre mesi dal 1803 al 1996, si trovano solo tre casi più critici dell'attuale: 0,5 mm nel 1817, 3 mm nel 1822,4,6 mm nel 1981. Tuttavia, senza gran differenza sul piano pratico, si possono aggiungere altri 6 casi con meno di 10 millimetri in tre mesi, senza dimenticare situazioni ancora più drastiche, come i 39 mm raccolti in 6 mesi tra l'ottobre 1989 e il marzo 1990. Dove sta allora l'elemento che rende eccezionale il caso 1997? Nel fatto che, al contrario di quasi tutti gli altri eventi che interessano i soli mesi invernali, già di per sé asciutti, quest'anno si è avuto uno spostamento verso la primavera che ha soppresso una delle fasi più attive della locale «stagione delle piogge». Solo nel 1817 la carenza di pioggia aveva interessato, come oggi, il trimestre febbraio-aprile; e, prima ancora, non si può tacere il 1733-34; pur in assenza di misure pluviometriche, affidò alle cronache storiche una delle più gravi siccità del Piemonte: oltre nove mesi senza pioggia, da agosto a maggio. Tornando al 1997, altre concomitanze hanno amplificato gli effetti del deficit pluviometrico: un'elevata temperatura durante l'intero periodo, prossima ai valori massimi secolari, una bassa umidità dell'aria causata dai continui venti di caduta a ridosso dell'arco alpino. La vegetazione si è svegliata precocemente e ha subito gravi danni trovandosi a fronteggiare la mancanza d'acqua. Le ragioni della siccità risiedono nell'anomala permanenza tra l'Atlantico e le coste europee, di un vasto anticiclone di matrice subtropicale. Questo assetto viene detto «di blocco» nei confronti delle perturbazioni che di solito transitano sulle nostre regioni da Ovest verso Est. La VII Conferenza sulle variazioni del china, TORINO - PRECIPITAZIONI MINIME TRIMESTRALI DAL 1803 AL 1996 ANNO MESI MM MM MM TOT MM 1817 2-3-4 0,0 0,0 0,5 0,5 | 1822 1-2-3 0,0 0,0 3,0 3,0 ] 1980-81 12-1-2 0,0 4,0 0,6 4,6 { 1843-44 12-1-2 0,0 2,0 3,9 5,9 | 1833-84 12-1-2 2,9 0,0 5,0 7,9 ( 1854 1-2-3 8,3 0,0 0,0 8,3 | 1848-49 12-1-2 6,0 3,5 0,0 9,5 | 1824-25 12-1-2 6,9 0,0 3,0 9,9 | 1989-90 12-1-2 6,2 2,0 1,8 10,0 | 1921 9-10-11 11,1 0,0 2,2 13,3 | 1938 1-2-3 0,4 15,4 0,6 16,4 1845-46 12-1-2 0,2 17,0 0,0 17,2 | 1823-24 11-12-1 10,3 5,7 3,0 19,0 1861-62 11-12-1 2,0 0,0 17,0 19,0 ( 1957 8-9-10 3,2 0,2 16,8 20,2 1997 2-3-4 0,6 3,9 0,8 5,3 MEDIA 1803-96 2-3-4 38,3 60,5 102,6 201,4 | organizzata dall'American Meteorological Society in California nello scorso febbraio, ha messo in luce legami sempre più stretti tra la circolazione oceanica e quella atmosferica. La lentezza e la complessità degli scambi termici negli abissi marini offre una prima chiave di lettura di come l'effetto memoria possa condizionare la distribuzione di depressioni e anticicloni. Luca Mercalli Direttore di «Nimbus»

Luoghi citati: California, Europa, Piemonte, Torino