Danzare nell'aria

Danzare nell'aria Danzare nell'aria Audaci acrobazie a suon di musica il catalogo del programma anticipa al pubblico nella loro successione obbligata: figure «cosiddette» semplici - rotazioni attorno agli assi principali - come il «looping» (rotazione attorno all'asse di beccheggio); come il «fieseler» (rotazione attorno all'asse di imbardata al culmine di una salita verticale) e il «tonneau», la manovra che ha dato il segnale d'inizio; e figure composte dalle precedenti come l'«otto cubano», il «rovesciamento», «l'imperiale» e «avvitamenti» in abbondanza. Fin qui l'aspetto essenzialmente spettacolare che viene offerto al pubblico. Ma per la giuria, oltre alla purezza di una linea, alla precisione di una curva ed all'armoniosità dei movimenti vale il rendi¬ mento, cioè il risparmio energetico nell'esecuzione delle manovre, un dato che emerge da considerazioni di fisica elementare. L'acrobazia aerea - «un fiore che nasce dalla velocità» - richiede la continua trasformazione dell'energia potenziale, rappresentata dalla quota, in energia cinetica e viceversa. Per ogni figura del programma questa trasformazione avviene con un rendimento - variabile in base alla sua difficoltà - ma in ogni caso tanto più alto quanto minore è la differenza di quota tra inizio e termine della manovra. In assenza di vento l'energia disponibile per l'esibizione è rappresentata dal dislivello che separa la quota di 1200 metri di inizio del programma dalla base del cubo di manovra situato a 200 metri d'altezza, dove il programma deve obbligatoriamente terminare. Con questa premessa è ovvio che quanto più il pilota manovrerà nel delicato e rigoroso rispetto delle leggi della meccanica del volo tanto maggiore sarà il numero delle figure in sequenza obbligata che riuscirà ad eseguire nel dislivello di 1000 metri. A questo punto ^acrobazia» perde il sapore ludico e spettacolare per trasformarsi in ciò che modernamente si definisce «volo di precisione», un'attività che presume tecniche d'impiego rigorose: tecniche sofisticate che nel corso degli ultimi cinquant'anni hanno impegnato a fondo gli studiosi e i costruttori di aerei specie in vista dei vantaggi attesi in campo militare e commerciale. Anche nel caso dell'acrobazia con alianti i canoni estetici cercano conforto nelle formule matematiche della meccanica del volo: l'ingegnere polacco Jerzy Poma ha ideato espressamente per il volo acrobatico con alianti un computer di bordo dall'esotico nome di «Geronimo». Su di esso viene impostato un programma di calcolo che in base alla sequenza delle manovre presenta in simboli - su un visore posto davanti agli occhi del pilota - i parametri di velocità e accelerazioni che consentano il massimo di rendimento e di sfruttamento della quota. E, poiché Geronimo funziona anche da registratore, i dati in memoria Ram possono essere riversati su un PC opportunamente programmato per l'elaborazione e la rappresentazione grafica. Ciò consente una critica post-volo di grande valore formativo sul piano della professionalità aeronautica in un'accezione importante del termine. Mario Bernardi

Persone citate: Jerzy Poma, Mario Bernardi