IL DOGE E' O SENATO di Massimo Gramellini

Al Sr IL DOGE E 'O SENATO' Al ROMA SSISTENDO al vertice romano fra D'Alema e Bossi, un corrispondente straniero a digiuno dei nostri costumi lo avrebbe raccontato più o meno così: il doge padano Massimo Serenissimo D'Alema ha ricevuto ieri a Roma il presidente dell'Italia meridionale Umberto Bossi, 'o senato'. Si trattava del primo incontro ufficiale fra i leader dei due paesi confinanti. L'esito del colloquio, al quale ha preso parte anche un collaboratore napoletano di D'Alema (Claudio Velardi) in qualità di interprete, è stato fallimentare. Il rampante Dakmon, a nome dei popoli del Nord associati nella Bicamerale, ha invitato Umbertiello a rientrare, ottenendo un secco rifiuto. C'era da aspet- tarselo, al punto che qualcuno sospetta che l'intera operazione sia stata una sceneggiata. Padana o italiana, le differenze sono davvero scarse in questo campo. Secondo le tipiche usanze della sua terra, 'o senato' si è presentato all'appuntamento in ritardo di un quarto d'ora, dopo aver sbagliato strada almeno tre volte e averne incolpato a voce alta i collaboratori, fra i quali spiccava per la straordinaria somiglianza con un profugo albanese l'ambasciatore sudista nella capitale Bobo Maroni. Bossi indossava una camicia a scacchi verde, il colore dell'Avellino di De Mita e della bandiera di un altro confederato Massimo Gramellini CONTINUA A PAG. 10 SETTIMA COLONNA

Persone citate: Bobo Maroni, Bossi, Claudio Velardi, D'alema, De Mita, Umberto Bossi

Luoghi citati: Italia, Roma