L'Italia punta alle ferrovie cinesi

I/Italia punta alle ferrovie cinesi I/Italia punta alle ferrovie cinesi Cordata a cinque per impianti chiavi in mano PECHINO DAL NOSTRO INVIATO Un'alleanza a cinque per prendere almeno una fetta della ricca torta ferroviaria cinese. Italfer (FS), Ansaldo Trasporti, Breda Costruzioni ferroviarie, Fiat Ferroviaria e Sasib, accompagnate dal ministro dei Trasporti Claudio Burlando hanno presentato ieri al viceministro delle Ferrovie di Pechino, Sun Yongfu, il loro consorzio. Ai cinesi offrono sistemi ferroviari «chiavi in mano» dalla progettazione delle linee alle motrici, al segnalamento, unendo in un solo sistema integrato le esperienze di aziende che finora hanno lavorato in quel Paese separatamente. i pLa prima occasione per mettere al lavoro il consorzio, che ha già cominciato a formare tecnici cinesi in Italia e nel loro Paese d'origine, potrebbe essere l'affidamento di una tratta di circa 200 chilometri di ferrovia da ammodernare, che servirebbe anche a mostrare quanto davvero possano fare insieme le aziende italiane. «Prossimamente il governo e le ferrovie cinesi ci indicheranno la tratta dove sperimentare le nostre tecnologie», assicura Burlando. Ma anche un ingresso di questo Il ministro Claudio Burlando tipo in Cina non è semplice: in lizza per costruire tratte ferroviarie «campione» ci sono già Francia, Germania, Spagna, Svezia e Giappone e chi si è lanciato nel settore, come la tedesca Siemens che ha costruito le metropolitane di Shanghai e Guangzohu, ha dovuto utilizzare ingenti fondi pubblici del proprio Paese d'origine. Così il finanziamento dei lavori italiani potrebbe essere uno dei temi che il presidente del Consiglio Romano Prodi, che proprio il mese prossimo sarà in Cina, potrebbe affrontare con le autorità di Pechino. Per Burlando, comunque, e necessario muoversi al più presto: «Vogliamo fare un investimento per il sistema Paese e non per le singole aziende e siamo consapevoli che non ne avremo un ritorno immediato, ma siamo già in ritardo rispetto a Paesi come Francia e Germania che hanno cominciato a muoversi anni fa». Le aziende italiane sono però convinte di avere buone cartucce da sparare. «Dal punto di vista delle ferrovie abbiamo molti aspetti in comune con la Cina - commenta l'amministratore delegato delle FS Giancarlo Cimoli - entrambi investiamo sull'ammodernamento della rete e vogliamo far transitare i treni merci sulle linee ad alta velocità». Quello che è ben diverso da un Paese all'altro, naturalmente, sono i numeri. La Cina con i suoi 60 mila chilometri di binari ha una rete pari a 4 volte quella italiana, e prevede di estenderla di altri 8 mila chilometri entro il 2000, investendo oltre 60 mila miliardi di lire. Cifre di fronte alle quali nessuno dei grandi gruppi del settore, italiani compresi, può permettersi di restare indifferente. Francesco Manacorda comportare dei rischi a termine». Questo per dire che, sistemato il settore della distribuzione, l'Ifi-Ifìl punta su una presenza per un periodo di sette anni nel cemento e poi vedrà. Le prospettive, viene fatto notare, ci sono tutte. «E' un'intesa strategica e sinergica fra due aziende perfettamente complementari», spiega Gabriele Galateri, amministratore delegato Ifil: «Loro sono presenti dove noi non ci siamo; questo consente di continuare il lavoro di razionalizzazione delle partecipazioni per massimizzarne la competitività». Rinascente-Auchan docet. E poi c'è la Uquidità che entra. Il gruppo torinese incassa 380 miliardi, con la possibilità di ottenerne altri 320 entro il 2004. Cosa ne farà? «Per il momento stiamo a guardare risponde Umberto Agnelli -; potrebbero comunque interessarci investimenti finanziari nei settori più dinamici, come l'alta tecnologia e le telecomunicazioni». Gli occhi sono puntati sulla telefonia e magari sulle grandi privatizzazioni come la Stet. «Dipende dalle strategie, da chi saranno i soci principali - insiste il presidente Ifil -, se risulterà un affare interessante, potremmo pensarci». SCARPE GRANDI MERCATI A Pechino una missione guidata da Burlando. Primi appalti in vista

Persone citate: Burlando, Claudio Burlando, Francesco Manacorda, Gabriele Galateri, Giancarlo Cimoli, Romano Prodi, Sun Yongfu, Umberto Agnelli