Wall Street scatena le Borse di Ugo Bertone

Wall Street scatena le Borse Londra, Francoforte e Zurigo ai massimi. Cautela a Piazza Affari Wall Street scatena le Borse Nuovo recordper New York MILANO. Soffia il Toro da Wall Street. E l'Europa, dimentica per un attimo degli scogli sulla strada di Maastricht, cede volentieri all'euforia del miracolo americano. A mezzogiorno, ora di New York City, le campane di Manhattan annunciano il nuovo record assoluto del mercato più importante del mondo: Dow Jones a quota 7269 punti, meglio di quanto raggiunto lo scorso 6 marzo. Dall'inizio del '96, questo è l'81° primato fissato dalla Borsa Usa. Il ciclone, stavolta, investe appieno l'Europa. Ben cinque Borse chiudono ai massimi assoluti: Londra, trainata anche dal clamore della fusione tra Grand Met e Guinness, Zurigo, Francoforte, Vienna e Madrid. All'appello manca Parigi, ma la Borsa francese registra lo stesso una delle sedute più effervescenti della sua storia: il 2,3% in più, e qui gioca, oltre ai guadagni d'Oltreoceano, anche il recupero del centrodestra in vista delle prossime elezioni. L'Italia, infine. Anche qui è stata giornata di rialzi. Assai più tiepidi, però, di quanto si è visto sugli altri mercati: solo lo 0,56% per l'indice Mibtel, grazie alla spinta degli ottimi risultati delle Generali (+1,44) e alla ripresa della Stet (+1,66). Ma gli umori sono buoni: l'impatto negativo dell'eurogiudizio da Bruxelles è stato contenuto, ormai tutto sembra pronto, anche a giudicare dai risultati dell'asta, per un prossimo calo dei tassi. Una volta tanto, poi, il vento dell'Ovest gioca a favore dei Btp di Ciampi, giunti ormai a uno «spread» contenuto, vicino ai cento punti, rispetto ai Bund tedeschi (era di oltre 500 punti durante la crisi del '95). Ma è il caso di tornare ai risultati strabilianti della locomotiva economica Usa. A favore di Wall Street giocano tanti fattori: quelli finanziari, a partire dal calo del rendimento dei T Bond trentennali, ormai sotto il 6,9, grazie all'inflazione sotto controllo; quelli macroeconomici, grazie alla previsione che la raffica di dati di questa settimana (oggi le vendite al dettaglio, poi altri indicatori fino alla produzione industriale prevista per giovedì) diano conferma di un boom senza eccessi, ben pilotato dalla Fed. Infine, o meglio soprattutto, la straordinaria forza della macchina economica Usa, a partire dalle aziende ad alta tecnologia. I conti delle imprese confermano l'ottimismo di Alan Greenspan: il «made in Usa» tira, i profitti salgono. L'Ibm, in particolare, ha messo a segno un rialzo spettacolare, seguito a ruota da HewlettPackard, Compaq e dalla Microsoft di Bill Gates. Ormai è questo il motore vero della spettacolare ascesa degli Usa, e poco conta che un gigante del Dow Jones come Caterpillar perda colpi, dopo che Morgan Stanley ha declassato il giudizio sul titolo. II boom è destinato a continuare? Nelle prossime sedute, avvertono gli esperti, potrebbe registrarsi una frenata. In Europa, poi, i riflettori sono tutti concentrati sull'annuncio, entro giovedì, dei dati sulle entrate fiscali tedesche. Anche Bonn, infatti, vive sotto l'incubo del 3%, parametrochiave per l'ingresso a Maastricht: se l'ammontare delle mancate entrate fosse cospicuo, l'Europa delle Borse si ritroverà a ballare di nuovo... Ugo Bertone Il presidente della Fed Greenspan

Persone citate: Alan Greenspan, Bill Gates, Caterpillar, Ciampi, Greenspan, Morgan Stanley