Giallo dell'università ritrovati due bossoli di F. Ama.
Giallo dell'università ritrovati due bossoli Roma: una speranza per la ragazza in coma Giallo dell'università ritrovati due bossoli Erano nel locale di una ditta dipidizie Perquisite le case di alcuni dipendenti ROMA, Prima svolta nelle indagini sul ferimento di Marta Russo, la studentessa di 22 anni colpita alla testa venerdì scorso da un proiettile. Nella notte tra domenica e lunedì gli uomini della Squadra Mobile hanno trovato due bossoli a salve, calibro 8, nei locali di un seminterrato affacciato sulla stessa strada dove Marta Russo è stata colpita. Insieme ai bossoli sarebbe stata trovata una pistola, piccola e vecchia, ma su questo particolare gli inquirenti non forniscono conferme. Il locale è un deposito utilizzato per i propri attrezzi dalla società «La Pul-Tra» che gestisce le pulizie dell'università La Sapienza. Nei confronti di alcuni dei dipendenti della società sono state effettuate perquisizioni. In una di esse è stata ritrovata una pistola, e questa volta gli investigatori confermano. Ma si tratta di un'armagiocattolo, priva del tappo rosso richiesto dalla legge. Non sarebbe dunque in grado di sparare, ma per gli inquirenti i nuovi elementi raccolti rappresentano comunque un utile passo avanti. I due bossoli ritrovati nel deposito, anche se a salve, potrebbero essere dello stesso tipo utilizzato per colpire Marta. Ma c'è qualcosa di più a rendere sicuri gli inquirenti: forse proprio il rinvenimento finora non confermato di una pistola oltre ai bossoli. Ieri si sono svolti numerosi interrogatori in questura e si è diffusa la notizia che vi sarebbero stati alcuni fermi. La notizia è stata smentita, ma si ammette che esiste un'accelerazione della «pressione investigativa». Tutte le piste sono aperte, fanno sapere gli investigatori, ma le tracce portano innanzitutto verso l'ipotesi dell'errore, poi verso quella politica. All'ipotesi iniziale, del colpo partito dai bagni di Statistica, se ne affiancano altre, con sempre maggiore insistenza. Il proiettile poteva essere diretto altrove, ma deviato da un oggetto incontrato sul percorso. Oppure potrebbe essere partito dal lato opposto a Statistica e aver colpito Marta mentre si voltava per parlare con l'amica. Gli inquirenti contano di far luce nelle prossime ore su questi dubbi. Una speranza intanto si sta facendo strada: il cervello di Marta Russo non ha mai smesso del tutto di lavorare, un encefalogramma ha mostrato la presenza di una seppur lieve attività. I medici hanno invitato alla cautela e hanno smentito un miglioramento delle condizioni di Marta. Ma è stato il padre della ragazza, Donato, ad ammettere ieri, davanti alle telecamere di Raidue: «1 medici ci hanno dato un filo di speranza», [f. ama.]
Persone citate: Marta Russo
Luoghi citati: Roma
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