La rivoluzione casual della tribù Blair di Fabio Galvano

La rivoluzione casual della tribù Blair Addio al frac e persino alla cravatta. Il premier: chiamatemi Tony. E i ministri lo imitano La rivoluzione casual della tribù Blair Conservatoti scandalizzati LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Il primo sospetto era venuto l'altra domenica, quando Tony Blair - da appena 48 ore a Downing Street portò la famiglia a messa in maniche di camicia. Le conferme sono venute questo weekend: prima quando il capo del governo si è presentato in chiesa indossando, questa volta, un maglione; poi quando, uscito dalla tenuta di campagna dei Chequers che gli compete come primo ministro, si è lasciato fotografare durante una passeggiata in jeans e scarponcini - senza scorta, senza codazzo - nei viottoli della campagna inglese. Non ci sono più dubbi: quello del New Labour è un governo in jeans, e non soltanto in senso figurato come potrebbe suggerire il fervore operaio che sta squassando i tempi e le tradizioni nelle «stanze dei bottoni». Ieri anche il Cancelliere dello Scacchiere, Gordon Brown, ha seppellito il tono formale di passate compagini ministeriali, andando contro corrente in questo Paese che - unico in Europa - ancora ama smoking, frac e tight, forse nella convinzione che sia l'abito a fare il monaco e che bastino un farfallino e un paio di code nere per superare il «complesso degli zotici» e tentare ellisse quale conquista sociale. Brown ha fatto sapere agli operatori della City che sarà ben Leto di partecipare il mese prossimo come oratore - una tradizione dal 1877 per il responsabile dell'economia britannica - alla serata di gala in programma alla Mansion House; ma si scordino il farfallino bianco e il frac, perché lui si presenterà in abito grigio o blu. «L'idea delle code è semplicemente ridicola», ha commentato un suo collaboratore: «Andrà alla Mansion House per fare un importante discorso, non per una mascherata». E' facile immaginare lo scompiglio fra gli altri 400 invitati. E mezza Inghilterra - la stessa che poi indossa lo smoking per una qualsiasi festa di compleanno - ridacchia di chi s'indigna per questa rivoluzione laborista all'insegna dell'abbigliamento pratico, che si ammanta poi di simbolismi politici sicuramente meno spontanei di quello che Blair vorrebbe far credere con la camicia sbottonata e le mani infilate nelle tasche del Barbour. L'abbigliamento rientra nel «nuovo stile» già emerso la settimana scorsa, quando alla prima riunione di gabinetto il primo ministro ha detto ai colleghi che non era più il caso di rivolgersi l'uno all'altro con i rispettivi titoli, come era invece nelle tradizioni di Downing Steret: «Io non sono il primo ministro ma Tony, come per voi sono sempre stato» Susan Quilliam, psicologa e specialista di linguaggio corporeo, definisce «un capolavoro» la nuova immagine: «Non troppo trasandato, da sembrare un operaio, né troppo inamidato, da parere vecchio Labour o vecchio Tory. I jeans piacciono a tutti perché sono il distintivo del mondo giovane. Ha sostituito la divisa del potere, l'abito, con la divisa della gente, il denim». Ma non tutti sono d'accordo. «Deplorevole», ha commentato Sir Charles Powell, ex segretario privato della Thatcher: «Diamine, il gabinetto è la più alta istituzione nell'ambito del governo, non il circolo del tennis». Ma chi comanda è lui; e molti ministri, ormai, si adeguano. Anche la Daimler verde blindata, ereditata da Major, serve solo alle occasioni formali. Altrimenti, se è con la famiglia, il neopremier preferisce farsi scarrozzare con l'ultimo acquisto di Downing Street, una Ford GaJaxy in cui c'è posto per tutti i Blair e per la guardia del corpo. Dopo avere da- to un salvacondotto a Humphrey, il gatto mangiatopi di Downing Street che pareva destinato all'esilio perché Cherie Blair non ama i gatti e che invece grazie all'intervento del primo ministro è riuscito addirittura a farsi fotografare in braccio alla nuova padrona, ha deciso di abbandonare il soffocante ufficio usato dai suoi predecessori in favore di una stanzetta con un comodo sofà. Convinto che non si viva di solo lavoro, nonostante l'iniziale attivismo e la raffica di importanti decisioni con cui ha timbrato il cartellino del numero 10, dedica non poche ore ai tre figli e persino al suo più vecchio hobby. Da qualche giorno, infatti, dall'appartamento privato dei Blair al numero 11 escono le no¬ te della sua chitarra elettrica. Non è tutto: mentre con Brown prepara a tappe forzate il primo budget, laborista, l'attesa manovra che sarà forse presentata il 10 giugno anziché a metà luglio come previsto, e che dovrebbe contenere una «rivoluzionaria» riforma del Welfare, ha trovato anche il tempo per festeggiare (con qualche giorno di ritardo) i suoi 44 anni. Controcorrente anche in questo, perché alla festa - nel ristorante Frederick's - non c'era un solo personaggio politico, soltanto amici e famigliari. E lui, naturalmente, era senza cravatta. Fabio Galvano ■BPrr" H ~ SR. k " - -* Qui sopra Blair e accanto Margaret Thatcher Il cancelliere dello Scacchiere Gordon Brown e (a destra) il premier Tony Blair

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