«Ragazzi malati di ricchezza»

«Ragazzi malati di ricchezza» «Ragazzi malati di ricchezza» Andreoli: ecco perché diventano fanatici LA DIAGNOSI DELLO PSICHIATRA A lei sa quanto costa un ettaro di terra, da queste parti?». Quanto costa? «Beh, un ettaro coltivato a vigneto, di quelli che producono il Soave, supera i 200 milioni...». E questo cosa significa, professor Andreoli? «Che da queste parti c'è ricchezza, perché tutti hanno un pezzo di terra. Tanti soldi, ma poca cultura. E un vuoto ideologico...». Vittorino Andreoli, psichiatra veronese, consulente del caso Pietro Maso (Montecchia di Crosara, provincia di Verona) e di decine di storie giudiziarie con protagonisti ragazzi, o giovani. Esperto di «cose» venete, compreso l'assalto al campanile di piazza San Marco. Dei dieci arrestati, sei hanno meno di trent'anni. Professore, il procuratore Papalia ha dichiarato che «questi gruppi fanno molti proseliti tra i giovani». «Papalia ha ragione. Conosce bene la situa¬ zione, sa che qui c'è un vuoto in cui le strumentalizzazioni sono facili. Un vuoto ideologico che ha una spiegazione». E sarebbe? «Qui c'è una grande ricchezza, anche al livello degli operai. E questi del commando erano in gran parte operai, gente che lavora dieci ore al giorno, e che per andare a fare l'incursore si mette diligentemente in ferie. Qui le persone possono contare sul loro pezzo di terra che rende benissimo, e mettono tutto lo stipendio da operaio in banca. Qui non c'è disoccupazione, tutti fanno qualcosa, ogni famiglia è potenzialmente una piccola impresa: in cantina si fabbricano le scarpe, in soffitta si fanno pezzi per qualche fabbrichetta, in garage...». ...si preparano carriarmati artigianali. «Sì, ma questo saper trasformare una 500 in un blindato, questi preparativi di una ri¬ voluzione, equivalgono al progetto di una vacanza alle Seichelles. Sul vuoto ideologico di questi giovani veneti può venire appiccicata qualunque cosa. Tutto e il contrario di tutto. Sono idee da bar, che vengono alla domenica, in questi posti dove non c'è niente da fare, dove nessuno pensa alle politiche giovanili, dove non ci sono le "grandi idee". Qui tutto può diventare motivo di qualche azione: si può decidere di andare a tirare i sassi sull'autostrada, di fare una "azione" contro un tunisino, si può organizzare una festa per conquistare una ragazza, pensare ad uno scherzo da fare all'amico, organizzare l'assalto al campanile di San Marco. E' tutto uguale. Ma non c'è l'elaborazione di un'ideologia». Va bene, ma cosa pensano, cosa fanno i giovani veneti? «Ma cosa vuole che pensino? Pensano alla moto nuova, possibilmente truccata. Pen¬ sano a se stessi come a quelli che lavorano, mentre al Sud nessuno lavora. Come quelli che non rubano, mentre a Roma invece tutti rubano». E si sentono degli eroi. «Altroché. Hanno una gran voglia di fare cose eroiche. In questo vuoto, in questo appiattimento che riguarda tutta una regione, e che va oltre, fino al Friuli, e coinvolge tutto il ricco Nord Est, c'è il bisogno di compensare le frustrazioni del quotidiano. In fabbrica ci si annoia. Fanno tante ore di straordinario, poi vanno al bar (perché non c'è altro). Sa cosa disse uno di quelli che uccisero Monica Zanotti con un sasso lanciato sulla sua auto? Che quella sera disse di sì ai suoi amici, ma a patto che si finisse entro le 21, perché la mattina dopo doveva andare a lavorare presto, lui». Brunella Giovara

Persone citate: Andreoli, Brunella Giovara, Monica Zanotti, Papalia, Pietro Maso, Vittorino Andreoli

Luoghi citati: Friuli, Montecchia Di Crosara, Roma, Seichelles, Verona