«Illuso da quei ragazzi» di C. M.

«Illuso da quei ragazzi» «Illuso da quei ragazzi» Padovani speravo liberassero questa terra do lei? «Persone semplici, normali, solo più determinate rispetto a una massa di pecoroni allevati da 50 anni di de. Dentro la testa di un uomo, ogni tanto scatta qualcosa. Per esempio: uno ha un familiare morto in un incidente stradale e scopre che poteva non morire se avessero fatto il sottopasso che non hanno costruito mangiandosi i miliardi. E allora ti chiedi: se non ora quando?». Questo vuol dire che anche per voi della «Life» è l'ora di oltrepassare i limiti della legalità «Si sta nella legalità finché è possibile. E' illegale anche, come già facciamo, impedire ai carabinieri i pignoramenti. Non accettiamo il ricatto di questo mondo marcio. Da questa legalità devi uscire per entrare nella dimensione della giustizia. Da questo punto di vista la situazione è ormai insostenibile. Ci sono migliaia di posti di lavoro massacrati dalla burocrazia e dallo statalismo; c'è un Presidente della Repubblica che ha a disposizione 111 auto blu; l'Inps è uno scandalo. E poi mancano ancora 11 chilometri di autostrada tra Conegliano e Pordenone». E così avete deciso di finanziare la difesa degli otto? «Abbiamo già raccolto 4,3 milioni a Padova; altri milioni a Vicenza. E' vero, tutti li considerano eroi, persone che decidono di dare la propria vita per la libertà, persone che credono». Sono iscritti alla «Life»? «Magari». Cos'ha pensato quando ha saputo dell'azione in piazza San Marco? «Grandi, grandi, grandi. E' stata l'illusione di un secondo. Ho pensato che forse il Veneto stava per liberarsi dai mantenuti». [c. m.]

Persone citate: Padovani

Luoghi citati: Conegliano, Padova, Pordenone, Veneto, Vicenza