Trieste non cambia, Illy ancora sindaco

Trieste non cambia, lity ancora sindaco «Sono l'unico in Italia a poter nominare una giunta del tutto indipendente dai partiti» Trieste non cambia, lity ancora sindaco // Polo paga le sue divisioni TRIESTE. Riconferma di Riccardo Illy alla carica di sindaco di Trieste. Il sindaco uscente è riuscito a battere il candidato del Polo, Adalberto Donaggio, e ad essere riconfermato in una città che nelle ultime elezioni, alle politiche e alle provinciali di pochi mesi fa, aveva dato una nettissima maggioranza alle forze del Polo, ed in particolare ad Alleanza Nazionale che si era confermata il primo partito di Trieste. «Sono l'unico sindaco in Italia - ha detto Riccardo Illy subito dopo la sua riconferma - a poter nominare una giunta del tutto indipendente dai partiti senza alcun condizionamento. E poi, squadra che vince non si cambia». «L'Ulivo - ha aggiunto - si è ricompattato bene, ha fatto un'ottima campagna elettorale e così anche Rinnovamento italiano. Per cui penso che si potrà lavorare bene assieme. Rifondazione ha dato un appoggio esterno, ma non c'è stato apparentamento. Comunque ha avuto un comportamento molto responsabile e quindi conto di collaborare con loro su quei punti del programma che possiamo condividere, sicuramente sui temi del sociale, sull'economia, sull'occupazione, ma anche sugli elementi del programma che riguardano il miglioramento della convivenza con la comunità slovena». Illy, così, è riuscito a imporre ritmo, stile e tematiche alla campagna elettorale, bruciando l'iniziativa degli avversari con delle dimissioni che hanno imposto le elezioni con sei mesi di anticipo. Ma Illy è riuscito ad imporsi soprattutto come candidato indipendente grazie alla lista civica che porta il suo nome - «Con Illy per Trieste» - affiancata ad un Ulivo che è stato costretto a presentarsi accorpato senza i simboli di partito e alla lista Dini. Il candidato-imprenditore è riuscito soprattutto ad aprire una breccia nell'elettorato di centro-destra, risucchiando vo¬ ti moderati che hanno riconosciuto in lui l'uomo in grado di guidare il comune di Trieste con efficienza manageriale e soprattutto dando alla città il respiro internazionale che può permetterle di superare la crisi economica che la attanaglia. I temi dell'economia, del resto, hanno attirato la maggior parte dell'attenzione dei candidati sindaci durante la campagna elettorale, sia da parte di Illy, sia da parte di Adalberto Donaggio, anch'egli imprenditore, ma con un precedente impegno nella de, ora presidente della Camera di commercio. Trieste, che non ha perso dal punto di vista architettonico la sua luminosa identità mitteleuropea, soffre di una profonda deindustrializzazione che in pochi decenni ha ridotto il suo comparto industriale dal 45 al 15 per cento, a causa soprattutto della crisi delle Partecipazioni Statali, e ha ùn tasso di disoccupazione, il 12 per cento, che è quasi il doppio rispetto al resto del Friuli-Venezia Giulia e lontanissimo dalla piena occupazione del Nord-Est d'Italia. Trieste, adesso, attende il rilancio a livello internazionale, puntando sul suo porto e sui rapporti con l'Est europeo e soprattutto con i Paesi dell'ex Jugoslavia, appena usciti da una sanguinosa guerra civile. Illy, infatti, ha spinto l'acceleratore sulla promozione internazionale della città, mentre Donaggio ha rivolto un'attenzione particolare agli aspetti concreti dell'Amministrazione puntando sui «piccoli passi». Illy, fino ad oggi, è stato l'unico imprenditore ad aver guidato un'importante città italiana. Nel 1993 aveva quasi anticipato l'aggregazione delle forze politiche che poi hanno dato vita all'Ulivo. Ma i rapporti con la sua maggioranza, in tre anni, sono stati a tratti burrascosi e pieni di incomprensioni. Adesso l'incognita maggiore è proprio il rapporto tra le due anime delle forze che sostengono Illy: da una parte la sua lista che porta in Consiglio comunale 10 indipendenti e dall'altra l'Ulivo che diventa il «partito» di maggioranza relativa con i suoi 14 consiglieri. Al Polo rimane una sconfitta clamorosa dovuta a divisioni profonde, solo in parte ricucite nelle fasi finali della campagna elettorale. Franco Del Campo E come prima iniziativa promette in diretta tv un nuovo rapporto di collaborazione con Rinnovamento e Rifondazione comunista I Riccardo Illy al seggio: l'industriale è riconfermato alla guida di Trieste per la seconda volta