Turin Marathon, la carica dei 2500

In gara anche un americano che vuol migliorare il primato «Over 70» correndo in meno di 3 ore In gara anche un americano che vuol migliorare il primato «Over 70» correndo in meno di 3 ore Twin Marathon, la carica dei 2500 Tempo massimo: 6 ore 30' La massa multicolore della Turin Marathon del centenario è pronta a muoversi. In prima fila ci saranno una ventina di portatori di handicap, affezionati interpreti della gara fin dalla sua prima edizione. Quindi si allineeranno i big, poi tutti gli altri, pronti a cadenzare il passo secondo le proprie possibilità, senza velleitarismi o presunzioni, com'è buon costume per chi affronta seriamente i 42 chilometri e 195 metri della sfida più affascinante. Il tempo massimo è fissato in 6 ore e 30'. La carica dei 2500 sarà preceduta, almeno nei primi chilometri, dal tentativo di record di uno statunitense, John Cestar, che tenterà di concludere la sua prova in meno di 3 ore. Tanto interesse per la sua gara è legato al fatto che è nato il 5 dicembre 1924 e il primato mondiale che tenterà di migliorare è quello degli Over 70, 3 ore e 58 secondi, che già gli appartiene. «Ho cominciato a correre a 55 anni - dice in buon italiano - quando il medico per curarmi la pressione troppo alta mi pose l'alternativa: medicine o correre. Scelsi la seconda ipotesi e ne sono soddisfattissimo, tanto più che della mia categoria detengo anche i record del miglio (5'34") e dei 3000 (10'51"). Sulla mezza maratona il mio limite è 1 ora 25'04"». Nativo di Londra, Cestar si arruolò sedicenne nella Raf, e agli anni conclusivi della Seconda Guerra Mondiale deve la sua scoperta dell'Italia e l'aver imparato l'italiano. Attualmente vive nell'Oregon, vicino a Portland, dopo aver insegnato canto e recitazione per lunghi anni all'Università del Minnesota. Nella sua fatica lo accompagnerà il figlio 52enne, Antony, e a testimoniare la serietà con cui si è preparato c'è anche una settimana in quota, a Sestriere, per ossigenarsi e abituarsi al cambio di fuso. Il via per Cestar padre e figlio scatterà 20 minuti prima che per gli altri: e la tivù ha previsto collegamenti speciali per seguire la sua gara. Gli stranieri al via saranno circa 400, in crescendo rispetto al passato, mentre è stazionario il numero degli italiani. «La crisi economica si sente - sottolinea il pa¬ tron della gara, Luigi Chiabrera - e non giova neppure il numero delle maratone che attualmente si organizzano in Italia, pari a quello di tutto il resto dell'Europa. La federatletica deve porre dei limiti, difendere la qualità. Altrimenti si finisce per danneggiare chi opera più seriamente». Chiabrera ha poi annunciato che il percorso potrebbe cambiare dal prossimo anno. «Ci sono forti pressioni perché venga riproposta la gara così come fu nel 1919, quando vinse Arri. Ossia partendo da Torino, un tracciato che tocchi Nichelino, Moncalieri, Piossasco, Rivoli prima di tornare nel capoluogo. Ed io che sono di Avigliana però soffro all'idea di privare la mia cittadina di questo avvenimento», [g. b.] Il via della Turin Marathon '96: dietro l'ammiraglia con Chiabrera i disabili, poi la massa dei podisti

Persone citate: Arri, Chiabrera, John Cestar, Luigi Chiabrera, Raf