Da Verdi a Brahms, la magia dei Berliner di Armando Caruso

Da Verdi a Bruhms, la magia dei Berliner Ieri sera il concerto al Lingotto, oggi l'ultima esecuzione dell'Otello al Regio Da Verdi a Bruhms, la magia dei Berliner L'orchestra diAbbado mai così a lungo in una città Dal trionfo sinfonico di Brahms all'esaltazione per l'Otello verdiano. Claudio Abbado e i suoi magnifici Berliner stasera lasceranno a Torino un segno profondo, una traccia indelebile nella memoria di chi ama la musica, e in chi ha ormai preso coscienza del suo profondo messaggio culturale e sociale. Non era mai successo, tanto meno a Torino, che i Berliner con il loro direttore, osannati l'altra sera al Regio, si fermassero tanto tempo in una città per affrontare repertori così profondamente diversi. Dopo l'exploit con Maurizio Pollini al Lingotto e la «prima» di «Otello» al Regio, ieri sera all'Auditorium Agnelli la Berliner Philharmonisches Orchester ha affrontato il Concerto per violino e orchestra op. 77, solista Maxim Vengerov, la Sinfonia n. 1 in do minore di Brahms e «Grabstein fùr Stephan» di Kurtag. Abbado ed i suoi tedeschi hanno instaurato un rapporto speciale con Torino: e sarà ben difficile ora pensare che per qualche anno (o qualche mese?) essi non debbano suonare all'Auditorium di Renzo Piano o nel Regio restaurato di Carlo Mollino. Dunque dopo il rinnovato successo di ieri sera - il pubblico ha particolarmente apprezzato anche l'esecuzione di Vengerov - oggi pomeriggio alle 15 al Teatro Regio i Berliner e Abbado replicheranno l'«Otello» di Verdi, che ha avuto entusiastici consensi di pubblico e critica. Protagonisti della penultima opera verdiana saranno ancora la splendida Barbara Frittoli (che ha sfoggiato «pianissimi» da brivido, con una dizione assolutamente esplicita ed un pathos di straordinaria efficacia); José Cura, che al suo debutto si conferma come l'unico Otello oggi in grado di dare spessore drammatico al difficile personaggio, anche dal punto di vista psicologico; Ruggero Raimondi, che nella parte di Jago mette in luce le doti malefiche del personaggio shakesperiano. Grande successo all'Auditorium del Lingotto per il concerto di ieri L'«Otello» al Regio, non dimentichiamolo, si avvale della regìa di un grande uomo di cinema, Ermanno Olmi, il quale lavorando di fino insieme con l'amico Abbado, è riuscito a cogliere tutte le sfumature psicologiche dei personaggi; segnatamente, crediamo, su Otello, un uomo d'armi, forte fisicamente, ma costretto a combattere oltre che contro il tarlo della gelosia, contro la malattia che lo divora e ne annebbia le facoltà psichiche. Cala il sipario questo pomeriggio sull'Otello, ma intanto le festa continua con «I film di Ermanno Olmi», retrospettiva al cinema Massimo (da domani fino al 18) e con «Otello al Cinema», da mercoledì 14, con i film di Orson Welles, Luigi Maggi e Oliver Park. Armando Caruso La festa continua con la retrospettiva al Massimo e con i film della rassegna «Otello al cinema»

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