Juve, c'è Del Piero che morde il freno di Fabio Vergnano

Tra voci di mercato e infortuni, i bianconeri contro un Verona che continua a inseguire la salvezza Tra voci di mercato e infortuni, i bianconeri contro un Verona che continua a inseguire la salvezza Juve, c/è Del Piero che morde il fieno Ancora panchina per Alex TORINO. Verona porta alla memoria quella che Lippi ha sempre definito «l'unica partita che non avremmo meritato di vincere». All'andata finì 3-2 per la Juve che dopo 20' era già sotto di due gol. Lippi ricorda benissimo e fa gli scongiuri: «Fummo fortunati e speriamo di non pagare dazio questa volta. Però se c'è una squadra in credito con la fortuna siamo proprio noi». In effetti tutto si può dire tranne che la Juve abbia avuto come alleata la buona sorte. Strada facendo ha perso i giocatori migliori e ha collezionato una serie di venti pali colpiti: record difficile da eguagliare. Anche a queste partite decisive i bianconeri arrivano con una zavorra pesante di infortunati e di giocatori in fase di recupero. Il caso più eclatante è quello di Del Piero. Il Talentino è fermo dalla fine di febbraio. Ormai le sue condizioni fisiche sono buone, ma non riesce a trovare posto in squadra. Anche oggi andrà in panchina senza alcuna certezza di essere utilizzato. Lippi non se la sente di provare né lui né Conte in partite di così alta tensione agonistica. E dal suo punto di vista non ha torto. Ma Del Piero sa che non giocan- do rischia di perdere la finale di Monaco. Non crediamo di violare la legge sulla privacy rendendo pubblica la rabbia del campione. Domenica era già pronto per entrare contro la Samp, ma Lippi ha mandato in campo Vieri. Una situazione delicata, all'apparenza senza una via d'uscita. Claudio Pasqualin, manager del campione, dà voce al malcontento: «Alex non capisce perché Lippi non lo restituisca al ruolo di ti¬ tolare che gli spetta. Di questo passo anche a Monaco andrà soltanto in panchina. In questo momento non pensa ad altro. Le voci di mercato? Non confermo né smentisco nulla perché non ci sono segnali seri in proposito. Del Piero vorrebbe giocare, il resto non conta». In realtà, la Juve è sotto assedio. Le richieste per Del Piero fioccano da ogni parte. Gli inglesi sono in prima fila. Il Newcastle è arrivato ad offrire 35 miliardi per il Talentino, che non è l'unico presunto partente fra gli aspiranti allo scudetto, a dispetto delle smentite di Moggi. La lista è lunga. A parte Vieri, destinato a Madrid, ha la valigia pronta Jugovic (Lazio) per il quale la Juve spera di ricavare 15 miliardi. Molto richiesto anche Padovano (Inghilterra e Spagna) valutato sui 10 miliardi. E neppure Boksic è più sicuro del posto. Se l'attacco sarà rivoluzionato, i nomi dei sosti¬ tuti vanno ricercati in Montella o Inzaghi, oltre a Fonseca, acquisto ormai in fase di definizione. Mentre per il centrocampo è quasi scontato l'arrivo di Pecchia dal Napoli. Ma intanto c'è il Verona. Lippi sceglie la formula più collaudata, anche perché non ha margini di scelta. Ha sedici giocatori, quindi panchina corta. Ieri è partito per Verona senza Di Livio, squalificato e sostituito da Lombardo, e con un altro dub¬ bio: Peruzzi non si è allenato per un mal di schiena. Dovrebbe recuperare, però al seguito della squadra c'è anche il terzo portiere Falcioni. L'unica vera novità in difesa: Ferrara, infatti, non giocherà nella posizione di centrale, ma si sposterà a destra. Una soluzione dettata dallo schieramento dei veronesi che fa preferire Iuliano a fianco di Monterò. Fabio Vergnano Lippi ha un timore: scontare la fortuna che «ci aiutò molto contro il Verona all'andata»

Luoghi citati: Inghilterra, Lazio, Madrid, Monaco, Montella, Spagna, Torino, Verona