Montezemolo: è la volta buona di Marco Ansaldo

Ma alle loro spalle Villeneuve è deciso a giocarsi tutto Fisichella in agguato Montezemolo: è la volta buona «Sono fiducioso, ho visto una Ferrari protagonista» MONACO DALL'INVIATO Notte mossa dal vento. Qualche stomaco si sarà rivoltato nelle cabine degli yacht ormeggiati nel porto. E' stata una notte agitata anche nei pensieri del Barnum corsaiolo. Il vento ha increspato il mare, rannuvolato il cielo e messo sottosopra le certezze espresse ieri in prova, sotto un sole mediterraneo e vivo. E se piove? Incrociano le dita alla Ferrari perché adesso che la differenza con la Williams si è ridotta a un soffio, non hanno interesse a rimettere tutto in discussione su un terreno incerto. «Partiamo per vincere - ha promesso Montezemolo -. Intendevamo riuscirci a Imola e non ce l'abbiamo fatta per un secondo». Gli 81 centimetri che hanno diviso Schumacher da Frentzen producono ottimismo: è da 16 anni che le Rosse toppano sul circuito più italiano che ci sia fuori dall'Italia, si percepisce che questa può essere la volta buona per rompere la sequenza di mortificazioni. «Sono molto contento di aver visto la Ferrari protagonista per la prima volta nelle prove fin dal primo giorno e in pole position fino a due minuti dalla conclusione: soltanto un anno fa sarebbe stato impossibile pensarlo». Ma se Montezemolo ragiona da presidente di una scuderia che ha visto migliorare, alla gente il riavvicinamento alla Williams non basta: come nel calcio a pochi importa se la propria squadra gioca alla pari con l'avversario. Sono le vittorie che cancellano digiuni così lunghi. Montezemolo ha seguito le qualificazioni dal box della Ferrari. Era arrivato pochi minuti dopo mezzogiorno e se n'è andato nel primo pomeriggio dopo un breve colloquio con i manager della Shell, Philip Morris e Telecom per i contratti di sponsorizzazione. «Torno a casa mia, a Bologna. Soffrirò davanti alla tv, seguire la corsa dal vivo mi stressa troppo. E poi qui sono inutile». Lo ha detto con il sorriso sulle labbra ma c'è chi l'ha intesa come una frecciata a Todt e ai responsabili della squadra perché non hanno rispedito Schumacher in pista qualche minuto prima per difendersi meglio dall'attacco di Frentzen alla sua pole position. Insomma, per chi la pensa a questo modo, l'anima del Montezemolo direttore sportivo ai tempi di Lauda faticherebbe a lasciarsi soffocare da quella del presidente che non deve condizionare i propri tecnici. Meglio, allora, evitare il box ed elargire pubblici complimenti ai responsabili della squadra: «Anche a bordo pista ho visto l'atmosfera giusta, si lavora bene». «Non mi ha sorpreso - ha aggiunto il presidente dela Ferrari - che Frentzen strappasse la pole position a Schumacher perchè le Williams sono state le macchine da battere finora e anche Villeneuve, senza un errore nel finale, avrebbe fatto un gran tempo. Certo, se fosse dipeso da me avrei tenuto Schumacher in pista per tuita la durata delle prove. Ma oggi non è più possibile: il numero di giri è limitato». Alla Ferrari e al suo capo quella «pole» persa per 19 miUesimi a due minuti e mezzo dalla fine della sessione ha provocato un po' di delusione. E il ritorno in pista di Schumacher ha sfiorato il limite del tempo consentito: il tedesco ha cominciato il suo tentativo di nuovo record soltanto 4 secondi prima che si chiudesse la sessione. Roba da thrilling. «Ma se avessi provato prima non sarebbe cambiato nulla - ha tagliato corto il campione delle Rosse -, in pista non c'era più nessuno e c'erano le condizioni per provare a mighorarmi». Se c'è stata qualche frizione è stata nascosta bene per non turbare una vigilia di speranze. «Consoliamoci pensando che non siamo quasi mai partiti dalla pole position nelle ultime vittorie. L'importante è trovarsi in prima fila» ha commentato Montezemolo, che ha liquidato con uno «speravo di vederlo più avanti» il quindicesimo posto di Irvine, ritornato nella versione «tramviere», seconda guida incolore in una squadra che aveva tra i collaudatori Fisichella e l'ha lasciato scappare invece di affidargli una macchina. Presidente, vi siete pentiti? «Fisichella è un ragazzo molto serio e veloce. Se continuerà così e capirà che in questo mestiere è fondamentale migliorarsi sempre, si inserirà stabilmente tra i migliori piloti della FI». Come a dire che la Ferrari attende di vederlo crescere, tenendolo alle spalle in questo Gran Premio stregato da troppi anni. Marco Ansaldo Montezemolo: «Soffrirò davanti alla tv, vedere la corsa dal vivo è uno stress troppo forte»

Luoghi citati: Bologna, Imola, Italia