Olio e grano duro, due polveriere di Maurizio Tropeano

Il presidente Cia: sì alla riforma delle organizzazioni di mercato, ma niente tagli alla spesa Il presidente Cia: sì alla riforma delle organizzazioni di mercato, ma niente tagli alla spesa Olio e grano duro, due polveriere Avolio: è urgente bloccare la concorrenza sleale BARI. «L'area del Mediterraneo è un grande mercato con importanti prospettive per l'agricoltura ma è anche una grande polveriera se i problemi della reciproca collaborazione non saranno affrontati subito». Il grido di allarme lo lancia Giuseppe Avolio, presidente nazionale della Confederazione Italiana Agricoltori (Cia), nel corso della visita a Cibus, il salone dell'alimentazione mediterranea inaugurato nei giorni scorsi nel quartiere fieristico. Secondo Avolio è necessario «favorire al più presto la collaborazione e combattere la concorrenza conflittuale. Un obiettivo che può essere raggiunto puntando alla diversificazione delle produzioni». E non è secondario nemmeno il problema dell'irrigazione. Ecco allora la necessità della «costituzione in ogni Paese di una sola autorità per la gestione delle acque». E il presidente della Cia ha colto l'occasione per parlare anche dell'olio d'oliva e del grano duro, due settori che entro breve saranno oggetto della riforma dell'organizzazione comune di mer- cato. La Commissione dell'Ue ha proposto un cambiamento basato sulla riforma della regolamentazione degli interventi. «La Cia ha spiegato Avolio - punta sulla qualità che contiene due elementi fondamentali: il sanitario e la tipicità. L'agricoltore deve essere il primo a dare sicurezza al consumatore sulla bontà del prodotto e per questo riteniamo importantissimo il discorso dell'au- tocertificazione: il produttore deve essere abilitato a certificare quello che vende». Avolio ha poi tracciato quelli che secondo la Cia sono i «punti comuni che dovrebbero caratterizzare la posizione italiana nel negoziato sulla rifoma dei due settori». 11 primo: l'esigenza di confermare l'impegno finanziario comunitario, considerata l'importanza dei due settori che sono tra i più rilevanti dell'agricoltura mediterranea. Il secondo: gli aiuti comunitari dovrebbero essere esclusivamente destinati ai produttori e «calcolati spiega - sulla base di parametri di riferimento che, pur tenendo conto degli impegni in seno alla Wto, privilegino l'attività imprenditoriale degli agricoltori». Aggiunge Avolio: «Anche tenendo conto dell'esperienza dei primi anni della riforma dei seminativi occorre introdurre criteri di modulazione degli aiuti tali da premiare l'impegno a produrre nella qualità e disincentivare comportamenti opportunistici». Il terzo: superamento graduale del regime vincolistico a favore del riconoscimento del ruolo di autogoverno dei produttori attraverso le organizzazioni economiche da essi promosse. Conclude Avolio: «Una volta acquisiti i principi e consohdato su di essi un consenso dei produttori, il confronto sui meccanismi applicativi potrà procedere più facilmente». Maurizio Tropeano

Persone citate: Avolio, Giuseppe Avolio