Produzione alimentare «calo senza precedenti»

i segnali di ripresa sono scarsi. e Bruxelles toglie al nostro Paese altri 500 miliardi i segnali di ripresa sono scarsi. e Bruxelles toglie al nostro Paese altri 500 miliardi Produzione alimentare «calo senza precedenti» ROMA. Un 1996 «annus horribilis» per l'industria alimentare italiana e un 1997 che non promette granché di meglio. Gianfranco Cartone, presidente della Federalimentare, non vede molte schiarite sull'orizzonte del settore: «Nel '96 - spiega - l'industria alimentare ha prodotto l'I,4 per cento in meno rispetto ai livelli quantitativi raggiunti l'anno precedente. Un calo pesante se si pensa che è riferito a un settore forte, solido, anticiclico, che non aveva registrato flessioni analoghe da decenni, in quanto caratterizzato da consumi rigidi». La spesa 1996 delle famiglie italiane per consumi alimentari ha superato i 200 mila miliardi, una cifra notevole, ma che, depurata dagli effetti dell'inflazione, evidenzia un calo dell'1,3 per cento sul '95, già in leggera flessione. «Dal '93 al '96 si profila così una riduzione complessiva a lire costanti dei consumi alimentari delle famiglie pari a meno 1,9 per cento - aggiunge il presidente di Federalimentare -: una discesa senza precedenti negli ultimi decenni, mentre i primi mesi dell'anno in corso non mostrano segni di sollievo apprezzabili». Infine, con la perdita di slancio dell'export che fino al '95 aveva «tirato», la produzione alimentare nazionale è cresciuta del 2,6% contro i tassi del 10-20% registrati negli anni precedenti. «Tutto ciò conclude Cartone - mentre vengono assegnate all'Ice risorse insignificanti per la promozione alì'e- stero della nostra produzione alimentare». E a questo allarme, lanciato a Bari in occasione di «Cibus Mediterraneo», se ne aggiunge un altro che arriva da Bruxelles: la Commissione europea ha infatti deciso di trattenere 539 milioni di Ecu ad alcuni Paesi della Comunità per spese, riferite all'esercizio 1993, ritenute non ammissibili. Questo provvedimento comporterà per l'Italia 250,8 milioni di Ecu in meno (pari a circa 500 miliardi di lire) a valersi sui fondi per l'attuazione della Pac. La decisione non riguarda solo l'Italia, ma tutti gli Stati membri, anche se il nostro Paese rappresenta il 46,5 per cento delle spese non ammesse, considerato il peso rilevante della trattenuta relativa alle quote latte (173,1 milioni di Ecu). Più in particolare per quanto riguarda il nostro Paese i provvedimenti della Commissione si riferiscono all'inadeguatezza dei controlli sull'ammasso di cereali, che comportano penalizzazioni per 6,8 milioni di Ecu; all'aiuto al consumo dell'olio d'oliva (1,7 milioni di Ecu); alle restituzioni all'esportazione delle carni bovine (8,9 milioni di Ecu); ai premi per gli allevamenti ovini e caprini (14,3 milioni di Ecu); al recupero tardivo derivante da riduzione dei premi per il tabacco (12,1 milioni di Ecu). Ma non è finita: alla Commissione sono attualmente in fase di istruttoria casi che, per l'intera Unione Europea, assommano ad una cifra corrispondente ad altri 119,9 milioni di Ecu e di questi per una cifra corrispondente a 14,2 milioni di Ecu, riguardanti ancora l'ammasso dei cereali, torna in ballo l'Italia. Vanni Cornerò I SOLDI CHE NON ARRIVERANNO ZUCCHERO MILIONI DI ECU 0,5 MILIONI DI URE 990 CEREALI 6,8 13.464 ORTOFRUTTA 0,1 198 SEMINATIVI 3,7 7.326 LATTE 173,1 342.738 OUO 11,7 23.166 CARNI BOVINE 11,7 23.166 TABACCO 12,1 23.958 PREMIZOOTECNICI 21,3 42.174 VINO 8,8 17.424 Il presidente di Federalimentare Gianfranco Cartone lancia l'allarme sui problemi del settore che risente fortemente del calo dei consumi

Persone citate: Gianfranco Cartone, Zucchero Milioni

Luoghi citati: Bari, Bruxelles, Italia, Roma