«Così volevano uccidere il Papa» di Adn Kronos

«Così volevano uccidere Si Papa» Ma dalla Santa Sede non arrivano conferme alle indiscrezioni sul dossier del Sismi «Così volevano uccidere Si Papa» Un 'autobomba doveva esplodere in Vaticano ROMA. Bocche cucite in Vaticano sul piano segreto per uccidere il Papa contenuto nel rapporto che il Sismi inviò oltre Tevere venti giorni fa. Il testo dell'informativa, pubblicato con grande risalto da II Giornale, non è stato commentato da alcun prelato. Anche la Sala stampa della Santa Sede preferisce non intervenire sulla vicenda, solo un laconico «Nessun commento da fare». Tra le informazioni contenute nello scottante dossier c'è l'allarme sul pericolo di un attentato contro Giovanni Paolo II per mano di un commando di guerriglieri islamici, proprio nel cuore della cristianità: a due passi dal colonnato della basilica di San Pietro sarebbe dovuta esplodere un'autobomba. Un'ipotesi che per le modalità d'esecuzione descritte nel rapporto, lascia perplessi alcuni gendarmi vaticani: fanno notare come sia praticamente impossibile parcheggiare auto sia a destra del colonnato che a sinistra, è impossibile accedere con un'auto nella piazza. All'interno delle mura come all'interno della cancellata che delimita la piazza antistante all'aula Nervi esistono numerosi parcheggi guardati a vista sia dai gendarmi che dalle guardie svizzere. In questi parcheggi, però, le auto possono accedere solo con uno speciale permesso e dopo innumerevoli controlli. Franco Frattini, presidente del Comitato di controllo sui servizi segreti, si dice indignato per la pubblicazione su un quotidiano dell'informativa del Sismi. Il suo timore è che «diffondere notizie su orari, nomi di terroristi e modalità dell'attentato possa finire per essere involontariamente un attentato alla sicurezza dei cittadini e un aiuto agli stessi terroristi. La pubblicazione di notizie così dettagliate potrebbe infatti mettere sull'avviso gli stessi terroristi e far scoprire eventuali informatori dei Servizi. E' un pò come dire ai terroristi: attenti, qualcuno vi sta seguendo e controllando. Io non sono tra quelli che tuonano contro la libertà di stampa - sottolinea Frattini - ma mi chiedo se non sia meglio, prima di pubblicare certe notizie, interrogare la propria coscienza e dirsi: è inopportuno, meglio non farlo». Prendendo spunto dai conte¬ nuti del rapporto del Sismi il criminologo Francesco Bruno avverte: «Purtroppo c'è la tendenza a trascurare elementi molto significativi e importanti che sembrano indicare una ripresa del terrorismo in Italia. Ma non dello stesso terrorismo che abbiamo conosciuto: questa volta è molto più caratterizzato da elementi di irrazionalità, dietro cui si possono nascondere tutte le operazioni più sporche». [Adn Kronos]

Persone citate: Francesco Bruno, Franco Frattini, Frattini, Giovanni Paolo Ii

Luoghi citati: Italia, Roma