la camorra fa fuoco contro i boss neri di Fulvio Milone
Il blitz a Napoli, ma il parroco del quartiere denuncia: una vendetta della gente esasperata Il blitz a Napoli, ma il parroco del quartiere denuncia: una vendetta della gente esasperata la camorra fa fuoco contro i boss neri Guerra per la droga, agguato in un bar. otto i feriti NAPOLI. Mafia africana contro camorra napoletana. E sullo sfondo un quartiere, Vicaria, che assiste impotente da mesi ai regolamenti di conti fra bande di spacciatori di droga. Giovedì notte è stata sfiorata la strage. I sicari hanno scaricato le armi contro un gruppo di nordafricani che si trattenevano in un bar di via Alessandro Poerio, punto di incontro e spesso di scontro tra vecchi e nuovi mercanti di eroina. Il bilancio della sparatoria è pesante: otto feriti, tutti colpiti alle gambe tranne uno, che è piuttosto grave per un colpo di pistola all'addome. Le vittime sono quattro tunisini, un marocchino e tre napoletani, tra cui la moglie di uno degli immigrati. L'agguato è scattato poco dopo l'una. Nel «Gran caffè» di via Poerio c'erano circa trenta avventori, quando sono entrati i sicari. Sono arrivati in moto, hanno subito spianato le pistole e aperto il fuoco. Nel bar è scoppiato il finimondo: i clienti hanno cercato scampo dietro il bancone, mentre le persone colpite si sono accasciate sul pavimento. I detective della squadra mobile sostengono che il commando non ha sparato per uccidere: si sarebbe trattato di una spedizione punitiva per intimidire il gruppo che ha fatto di quel bar la propria base operativa. Per quali affari? Gli investigatori non hanno dubbi: dietro l'ultimo dei tanti regolamenti di conti vi sarebbe una guerra fra bande napoletane e nordafricane per il controllo dello spaccio dell'eroina. Marocchini e tunisini in particolare avrebbero collocato sul mercato partite di droga a prezzi inferiori rispetto a quelli imposti dalla camorra. Ma c'è anche chi, in quella zona, non crede af¬ fatto ad uno scontro fra bande. A cominciare da don Franco Rapullino, parroco della chiesa di S. Caterina a Formiello. Secondo lui il raid sarebbe frutto dell'esasperazione della gente del quartiere, di una rabbia che il sacerdote giustifica e addirittura sembra condividere: «Quel locale è frequentato da immigrati che spacciano droga davanti ai bambini che escono dal catechismo - dice -. A mio avviso a sparare non è stata una banda rivale ma gente esasperata, abitanti del quartiere che non sopportano più la presenza di certi individui e che hanno deciso di farsi giustizia da soli perché sono stufi di questa situazione». Otto anni fa don Franco Rapullino accolse in chiesa i fedeli sconvolti dalla violenza della camorra invitandoli ad andarsene da Napoli. «Fujtevenne», disse allora. E adesso rincara la dose: «Alcuni mesi fa sono venuto alle mani con gli spacciatori che stazionavano davanti alla mia chiesa e che poi si sono spostati nel bar. Da allora sono stato anche minacciato». Fulvio Milone Il locale, vicino alla stazione sarebbe la base operativa degli extracomunitari
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