Wiesel non presiederò il Fondo

Oro nazista Oro nazista Wiesei: non presiederò iS Fende NEW YORK. Lo scrittore e premio Nobel per la pace Elie Wiesei ha rifiutato la presidenza di un fondo internazionale costituito in Svizzera per dispensare aiuti economici ai sopravvissuti dell'Olocausto. «Sono un insegnante, uno scrittore. Non sono un amministratore. Non sono la persona in grado di decidere. Non sono in grado di quantificare quanto uno ha sofferto, se uno ha sofferto più di un altro», ha detto Wiesei in una conferenza stampa a Denver, nello Stato americano del Colorado. Il fondo speciale per le vittime dell'Olocausto dovrebbe entrare in azione quest'estate identificando i sopravvissuti più anziani ed erogando contributi di riparazione. Le banche svizzere e svariate aziende hanno contribuito per .118 milioni di dollari mentre altri 71 milioni di dollari sono stati promessi dalla Banca nazionale svizzera. Era stato il ministro degli Esteri elvetico Flavio Cotti a invitare Wiesei come presidente internazionale del fondo. Ma lo scrittore che è sopravvissuto adolescente agli orrori di Buchenwald ha rifiutato per ragioni soprattutto personali mettendo d'altra parte in guardia contro una campagna di boicottaggio della Svizzera. «Non credo - ha detto - nella responsabilità collettiva». «Non tutti gli svizzeri furono complici», ha detto Wiesei che è nato in Romania, scrive in francese e vive a New York: «A sbagliare furono alcuni banchieri svizzeri e alcuni ministri. Non fu tutta la Svizzera». Lo scrittore ha invitatato altri Paesi neutrali a fare un esame di coscienza: «Spagna, Portogallo, Svezia e Turchia dovrebbero fare lo stesso». Wiesei ha chiesto anche che 70 milioni di dollari in lingotti d'oro svizzero o di origine nazista conservati per mezzo secolo presso la banca d'Inghilterra e la Federai Reserve Bank di Manhattan siano destinati ai sopravvissuti dell'Olocausto. «C'è gente che ha perso tutto, dalla famiglia alla casa». [Ansai

Persone citate: Flavio Cotti