Usa, i baby-criminali processati come adulti di Andrea Di Robilant

Sì della Camera, ora la legge al Senato Sì della Camera, ora la legge al Senato Usa, i baby-criminali processati come adulti Clit è ltt ntrario Clinton è «assolutamente contrario» ma non dice se ricorrerà al veto WASHINGTON DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Tredicenni processati come adulti? Nel tentativo di contrastare la violenza crescente delle gang giovanili, la Camera dei rappresentanti ha approvato ieri una legge che trasformerà in maniera radicale la giustizia minorile negli Stati Uniti, sempre che passi anche al Senato. La proposta di legge prevede che minori dai tredici ai diciassette anni accusati di omicidio, stupro, rapina, traffico di droghe e altri crimini gravi saranno giudicati in un tribunale per adulti, salvo specifica obiezione da parte del Guardasigilli. Il provvedimento, criticato dalla Casa Bianca, è stato approvato a larga maggioranza (286 a 132) con il voto di quasi tutti i repubblicani ma anche della metà dei democratici. E' una chiara sconfitta dell'amministrazione nella sua lotta per la prevenzione della criminalità minorile. Bill Me Collum, il deputato repubblicano della Florida che è stato il principale sponsor della legge, ha spiegato che «con questo voto vogliamo riformare la giustizia minorile di modo che gli elementi peggiori vengano rimossi dalla società. Dobbiamo essere molto duri con loro». Il presidente Bill Clinton, informato dell'esito del voto mentre si trovava in visita in Costa Rica, ha denunciato con asprezza la legge: «Oggi la Camera ha perso un'importante occasione per prevenire la piaga della criminalità giovanile». Ma non ha voluto precisare se intende usare il suo potere di veto per bloccarla. Il voto alla Camera è coinciso con la visita a Washington del ministro degli Interni Giorgio Napolitano. «La violenza minorile e la crescita delle "Street gangs" - ha detto - sono stati due tra i temi principali dei miei colloqui con il ministro della Giustizia Janet Reno». La Reno è apparsa particolarmente delusa dal voto della Camera perché la legge così com'è mira semplicemente a indurire le pene contro i minori senza affrontare l'aspetto prevenzione. «E invece a noi è chiaro - ha detto il Guardasigilli - che l'unico modo di affrontare seriamente la criminalità giovanile è quello di bilanciare misure repressive anche aspre con iniziative volte alla prevenzione». Oggi un quinto dei crimini più gravi vengono perpetrati da minori. McCollum sostiene che anche quando un minore viene condannato raramente finisce in carcere: non più di uno su dieci. E Gerald Salomon, repubblicano di New York: «E' giunto il momento di mandare un segnale chiaro ai questi ragazzi: da ora in poi saranno trattati da adulti. Non abbiamo altra scelta. Dobbiamo fronteggiare una vera e propria escalation della violenza minorile nel nostro Paese». Il deputato democratico Max Sandlin, un ex giudice del Texas, riconosce che «alcuni ragazzini vanno messi dentro». Ma aggiunge: «Se pensiamo che questa nuova legge possa diventare un deterrente ci stiamo prendendo in giro. E poi non sarà certo incarcerando bambini che risolveremo la piaga della criminalità minorile». Andrea di Robilant

Persone citate: Bill Clinton, Clinton, Gerald Salomon, Giorgio Napolitano, Janet Reno, Max Sandlin

Luoghi citati: Costa Rica, Florida, New York, Stati Uniti, Texas, Washington