«Riaprite le case chiuse» di R. R.

«Riaprite le case «Riaprite le case » Presto la mozione delle donne No alla prostituzione minorile ROMA. La prostituzione femminile e maschile dovrà essere esercitata solo da maggiorenni, anche stranieri, nelle proprie abitazioni o comunque in luoghi chiusi. All'ottavo congresso delle donne europee la Federcasalinghe di Federica Rossi Gasparrini approva la bozza di una legge di iniziativa popolare per regolamentare la prostituzione e come al solito, quando si parla di rivedere la legge Merlin, si alza un coro allarmato di protesta. Quasi tutto di donne. La proposta di legge, presentata dalla stessa Gasparrini, sottosegretario al Lavoro e riconfermata presidente della Federazione, prevede che la prostituzione «non sia perseguibile per legge», che «venga esercitata in piena libertà» e che «non sia soggetta ad alcuna discriminazione». E tuttavia ipotizza una serie di limiti e di controlli pubblici. Intanto «può essere esercitata solo da maggiorenni»; poi, punto qualificante, prevede una «serie di controlli sanitari». Quindi coinvolge Sanità e Interni che «dovranno individuare gli adempimenti relativi all'individuazione dei soggetti, alle misure obbligatorie e alla periodicità dei controlli ordinari». Viene vietata la pubblicità e sono previste sanzioni per chi non rispetta le disposizioni di legge, aggravate per elli «opera a danno dei minori» e «per gli immigrati che rischiano la revoca del permesso di soggiorno e l'espulsione». Insomma, prostituzione libera ma sotto l'occhio vigile dello Stato. Anche se sul fantasma della riapertura delle «case chiuse» qualche ambiguità resta. Spiega Gasparrini: «Non si tratta dì riaprire le case chiuse ma bisogna trovare luoghi, zone della città, quartieri in cui le prostitute possano esercitare il loro mestiere L'obiettivo - insiste - è togliere dalie strade prostituzione e malattie, liberando le famiglie dal degrado in cui sono ridotte le periferie delle città». Per Silvia Costa, presidente della Commissione nazionale pari opportunità, si tratta di «ima proposta un po' maschilista e di una risposta vecchia al fenomeno della prostituzione, che oggi sta assumendo il carattere di una vera e propria schiavitù. La riapertura delle case di tolleranza significa legittimare un lavoro come la prostituzione che invece non consideriamo tale». Per le donne della commissione Parità il problema pivi serio è invece lo sfruttamento e il traffico delle donne, per risolvere il quale propongono di modificare il codice penale. Sul fatto che la proposta di legge non risolva il problema «ma sia, anzi, un modo per ghettizzarlo», concorda il ministro della Sanità Rosy Bindi: «Non è certamente una soluzione sollevare ogni responsabilità attraverso la legalizzazione e la liberalizzazione della prostituzione». Anna Serafini, deputata del Pds, coordinatrice delle donne dell'Ulivo, richiama l'attenzione sul disegno di legge contro la prostituzione minorile di cui è relatrice, già all'esame del Parlamento: «Caso mai andrebbe aperta una riflessione sul cliente e sulle misure di prevenzione», commenta, sollevando un'annosa questione. Netto il «no» dei Club Pannella-Riformatori. Carlo Palma, segretario nazionale dei Club, trova «insensate» sia la «proibizione» della legge Merlin in vigore da 40 anni, sia nuove forme di «istituzionalizzazione». E vede come fumo negli occhi, oltre a giudicarlo irrealizzabile, il sistema di pubblici controlli. «Il referendum che abbiamo depositato permetterebbe di legalizzare la prostituzione senza legalizzarne lo sfruttamento. Consentirebbe di esercitare la prostituzione in casa o in genere in locali chiusi senza per questo reintrodurre i "casini di Stato"». [r. r.]

Persone citate: Anna Serafini, Carlo Palma, Federica Rossi Gasparrini, Gasparrini, Merlin, Rosy Bindi, Silvia Costa

Luoghi citati: Roma