Blair smantella la Sanità dei tory di Fabio Galvano

Blair smantella la Sanità dei tory Torna il sistema pre-Thatcher Blair smantella la Sanità dei tory LONDRA ; DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Avanti tutta, anzi indietro. A una settimana dalla vittoria elettorale, il primo ministro britannico Tony Blair ha presieduto ieri la prima riunione del governo laborista al completo. All'ordine del giorno l'approvazione del programma legislativo, oltre 20 disegni che formeranno l'ossatura dei primi 17 mesi di lavoro, che sarà enunciato mercoledì nel tradizionale discorso della Regina. Si trattava, insomma, di mantenere le promesse elettorali. Qualcuna è già filtrata, ieri sera; e fra queste spicca - in tema di Sanità - la decisione laborista di ristrutturare la medicina di Stato abolendo alcuni cambiamenti introdotti prima dalla Thatcher e poi da Major. Si torna, insomma, al vecchio National Health Service creato dal Labour nel dopoguerra, senza i due livelli amministrativi - voluti dai conservatori in un fallito tentativo di renderlo più efficiente - che di fatto avevano creato un servizio sanitario a due velocità attribuendo a un certo numero di medici di base la facoltà (e i fondi) per agire direttamente presso gli ospedali. Ma nella giornata in cui Blair si esibiva anche nel primo impegno internazionale del suo governo, con un vertice a Downing Street in cui ha affrontato con il premier irlandese John Bruton l'eterno problema dell'Ulster, e in cui anche sua moglie Cherie tornava a esibirsi in parrucchino bianco nel suo ruolo di avvocato davanti alla Corte d'appello, molte altre sono state le misure adottate - in vista del discorso di Elisabetta, sempre formulato dal primo ministro per «riflettere le priorità elettorali». A parte la decisione di Blair e dei suoi di rinunciare per il primo anno agli aumenti di stipendio varati l'anno scorso, i progetti di legge varati ieri toccano tasti controversi come il salario minimo; l'istruzione, con l'abolizione delle borse di studio varate dai conservatori per le scuole private e l'impegno a utilizzare quei fondi per ridurre le classi a un massimo di 30 alunni; l'ordine pubblico, con nuove procedure rapide per trattare la delinquenza giovanile e l'introduzione del principio «chi rompe paga» (indennizzo da parte del colpevole alla vittima). Ma ieri si è anche parlato, nel salone delle riunioni al numero 10 dove per la prima volta i 22 ministri sono stati invitati da Blair a chiamarsi non per titolo («Chiedo al ministro degli Interni...») ma per nome di battesimo, delle questioni finanziarie che saranno oggetto di un bilancio straordinario a luglio (riduzione dell'Iva su gas e elettricità per riscaldamento, una tassa straordinaria sugli utili delle aziende privatizzate per finanziare un programma contro la disoccupazione giovanile); delle riforme costituzionali come la devolution (o autonomia) per Scozia e Galles, che molti temono come primo passo di una spaccatura del Regno Unito (ma è stato precisato che l'abolizione del voto per i Lord ereditari diventerà legge nella stagione successiva). C'era molta attesa per una nuova legge, promessa da Blair, sulla libertà d'informazione, che sull'esempio americano dovrebbe garantire ai cittadini l'accesso a tutti i documenti non coperti espressamente dal segreto di Stato. Non ci sarà, ma si farà un «libro bianco» per esaminarne i possibili termini. Analogamente toccherà a una commissione stabilire nuovi rigidi parametri sui finanziamenti dei partiti. Fabio Galvano Il leader laborista Tony Blair, trionfatore alle elezioni

Persone citate: John Bruton, Thatcher, Tony Blair

Luoghi citati: Galles, Londra, Regno Unito, Scozia, Ulster