Una nuova chiesa a Mosca: San Boris
«In Albania giorni drammatici» E' dedicata anche a Gleb: per coincidenza, i nomi dei 2 nipotini del leader Una nuova chiesa a Mosca: San Boris Rinasce dopo 60 anni, Eltsin posa la prima pietra MOSCA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Forse sarà in nome del «consolidamento» della società russa. In ogni caso circola voce che Boris Eltsin abbia fortissimamente voluto l'innalzamento, sulla Piazza dell'Arbat, della cappella intitolata ai santi Boris e Gleb. Ieri lui stesso, in persona, sotto gli occhi delle televisioni nazionali pubbliche e private, ha presenziato alla messa in opera della «prima pietra», accompagnato dal patriarca Alessio II, dal sindaco di Mosca Jurij Luzhkov, e per pura coincidenza - dai due nipotini, che, sempre per pura coincidenza, si chiamano anche loro Boris e Gleb. Il tutto è stato appunto dedicato alla concordia sociale, al cui ottenimento il Presidente ha addirittura dedicato un proprio decreto, istituendo ima Commissione presidenziale incaricata di elaborarne i criteri. Dunque, da un lato l'instancabile azione politica, dall'altro quel¬ la spirituale, affinché i russi si sentano fratelli, come Boris e Gleb, e forse evitino in futuro di diventare dei martiri. Pare che a questa idea il presidente russo si sia attivamente dedicato da quando emerse dalla narcosi del quintuplo bypass coronarico dell'anno scorso. La chiesetta verrà a costare un milioncino di dollari (un miliardo e settecento milioni di lire circa), scrive la Nezavisimaja Gazeta, aggiungendo che, forse, potevano servire a pagare le pensioni di centomila pensionati che non le ricevono da mesi. Ma, in nome dell'unità della patria e degli spiriti, si può certo far fare qualche sacrificio ai pensionati. La chiesa sorgerà esattamente sul luogo dove sorse, nel lontano 1483, e dove rimase fino al 1934, data della sua demolizione da parte dei bolscevichi. Pare che Eltsin e Alessio II, entrambi, abbiano avuto l'idea di dare un segnale di coesione ideale a un Paese troppo incline ai valori materialistici dell'egoismo. Nonostante la fine dell'ateismo ufficiale i russi non sembrano inclini a eccessi di spiritualità e di solidarietà umana. Solo che qualcuno ha fatto malignamente osservare che San Vladimiro, padre dei due santi e martiri Boris e Gleb, aveva anche altri tre figli almeno. Uno dei quali, Sviatopolk Okajannij, sgozzò Boris e Gleb, forse su istigazione del quarto fratello, Jaroslav detto il Saggio, che poi lo cacciò dal trono di Kiev e infine regolò i conti sanguinosamente con il quinto fratello Mstislav Tmutarakanskij. Dal che si deduce che la famigliola aveva qualche problema quanto a solidarietà interna. Per fortuna non tutti i russi conoscono bene questa storia, altrimenti la chiesa intitolata ai fratelli martiri Boris e Gleb potrebbe diventare il simbolo della discordia. Ma, in compenso i due nipotini dello zar potranno venire sull'Arbat a pregare nella chiesa • • che porta anche i loro nomi. Un altro quotidiano moscovita, la Komsomolskaja Pravda, commentando la notizia, si permetteva qualche velata ironia, escludendo categoricamente l'ipotesi che il quartiere di Orekhovo-Borisovo venga prossimamente rinominato in Borisovo-Eltsino. Giulietto Chiesa Costerà quasi 2 miliardi di lire, pesanti ironie dei giornali: si potevano utilizzare per pagare centomila dei tanti pensionati che da mesi non ricevono un rublo • • Eltsin col patriarca Aleksei: insieme hanno avviato la costruzione della chiesa dei santi Boris e Gleb distrutta dai bolscevichi nel '30
Persone citate: Boris Eltsin, Eltsin, Giulietto Chiesa, Jurij Luzhkov
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