Una sfida al femminile nella Dynasty meneghina di Chiara Beria Di Argentine

« ■■m<ma&mmmm> PERSONA©®! Una sfida al femminile nella Dynasty meneghina LMILANO EI, Milly Moratti, ancor prima di aderire alla squadra del candidato sindaco dell'Ulivo, Aldo Fumagalli, si è impegnata in campagna elettorale come testimone dei Verdi, e nell'organizzazione del dibattito all'Università Statale sulla trasparenza nella pubblica amministrazione moderato da Antonio Di Pietro. Perché mai tanto attivismo a sinistra da parte di ima signora milanese e per di più molto ricca? L'anonimo commentatore del Foglio, il quotidiano di Giuliano Ferrara, non ha dubbi. Trattasi di una tipica questione di gelosia femminile. Scrive il Foglio di ieri, calibrando con cura le parentesi: «... Milly Moratti, una simpatica dama milanese che per farsi notare (mossa da una forte invidia verso la cognata Letizia) ne sta combinando una più di Bertoldo». Milly contro Letizia, spiegazione folgorante di come mai Milly Bossi, laureata in fisica teorica, moglie di Massimo, presidente dell'Inter, madre di 5 figli, nonché cognata dell'ex presidente della Rai, sia arrivata «a far sposare», aggiunge il quotidiano scoprendo per l'occasione il conflitto d'interessi di genere matrimoniale, «la dinastia della sua famiglia (acquisita) di petrolieri con i Verdi». Del resto alcuni giornalisti, in specie quelli della parte politica avversa al Polo, non avevano riservato miglior trattamento, nel '94, alla cognata di Milly, Letizia Brichetto Arnaboldi in Moratti. Ritratti velenosi sulla donna arrivata ai vertici di viale Mazzini, come miiùmo eterodiretta da paI drini politici e non, senza risparI mio di commenti sull'aspetto mMimm Milly Moratti freddo d'ambiziosa doima in carriera. Ieri Letizia, oggi Milly: due donne molto diverse, ognuna con i propri pregi e difetti, vittime della stessa misoginia di ritorno e neanche più tanto mascherata nei giornali spesso diretti da ex sessantottini. E' mai possibile che ancora oggi quando una donna fa mia scelta, più o meno condivisibile, non venga giudicata per quello che è, per ciò che fa, per quello che dice ma la si debba spesso ridurre a macchietta, a una strega versione Duemila? La donna rampante, la gelosa dei successi della cognata, la cocca del potente di turno: la vita è come una puntata di «Dynasty». Alla prossima un cognato scapperà con una nipote e le cognate avversarie, divise dai Poli, si coalizzeranno contro la fedifraga. Pubblicità. Se poi a Torino una figlia - è 0 caso di Lorenza Pininfarina - si schiera con il candidato dell'Ulivo, mentre il padre Sergio sta con Raffaele Costa del Polo, c'è chi su Repubblica scrive quasi stupito: «Accade anche nelle migliori famiglie che padre e figli abbiano idee politiche diverse». Ma davvero? A meno che nelle «migliori famiglie», ovvero sembra di capire in quelle di ricchi industriali, le donne dovrebbero stare in villa, pensare a vestiti e bambini, non creare problemi ai loro generosi padri o consorti e comunque pensarla in tutto e per tutto come loro. E' forse questo il problema? Per fortuna tra mille contraddizioni le donne, anche le più privilegiate, hanno imparato a fare da sole le proprie scelte e soprattutto i propri errori. Chiara Beria di Argentine ìne^J mMimm Milly Moratti

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