Bozza Boato dal Csm arriva un altro no

Bozza Boato dal fati arriva un altro no «Limiti all'autogoverno» Bozza Boato dal fati arriva un altro no ROMA. Ancora un coro di «no» dal Consiglio superiore della magistratura alle ipotesi di riforma dell'organo di autogoverno previste dalla bozza Boato. «C'è ancora un'eccessiva improvvisazione nelle proposte contenute nella quarta bozza dice Giovanni Fiandaca, laico del pds -. Occorre un salto di qualità per superare i tatticismi contingenti e proporre modifiche meditate che servano veramente a migliorare il sistema giustizia. Sono d'accordo sulla proposta di rendere autonoma la sezione" disciplinare, ma bisogna approfondire di più il problema della sua composizione e dei criteri di nomina dei componenti». Fiandaca è critico anche sulla «formula a carattere negativo secondo cui il Csm non può compiere atti di indirizzo politico»: «Come norma costituzionale è priva di senso: di fronte alla perdurante incertezza circa il significato di indirizzo politico significherebbe creare contenziosi infiniti e insoluti». E' una formula che non trova una giustificazione funzionale e che si presta soltanto a creare equivoci - rimarca Antonio Patrono, «togato» di magistratura indipendente - «è pacifico infatti che il Csm non abbia funzioni di indirizzo politico». Quanto alla sezione discjplinare «la questióne importante è che la maggioranza dei componenti sia togata e che sia eletta in modo tale da essere rappresentativa dei magistrati italiani». Marcello Matera, di Unicost, è ancora più polemico su questo aspetto: «La precisazione sulle competenze del Csm è l'ulteriore riprova che si vuole liquidare il concetto di autogoverno e che si vuole ridurre il Csm a rango di consiglio di amministrazione, con compiti solo di tipo burocratico». «Il Csm non ha competenze politiche, ma non c'è alcun bisogno di dirlo in Costituzione osserva Sergio Lari dei Movimenti riuniti -. Anzi, se lo si facesse si correrebbe il rischio di attribuire un carattere di indirizzo politico ad atti che non ce l'hanno, come per esempio i pareri sui disegni di legge. Quanto alla sezione disciplinare, sono favorevole a separarla dal Csm, purché però resti invariato il rapporto tra laici e togati». Lari conclude auspicando che sia data la possibilità al Csm di «dare un contributo al dibattito in corso, non appena la relazione sarà approvata dalla Bicamerale e trasmessa al Parlamento». [Ansa]

Persone citate: Antonio Patrono, Boato, Bozza Boato, Fiandaca, Giovanni Fiandaca, Marcello Matera, Sergio Lari

Luoghi citati: Roma