I segni dei tarocchi fra tradizione e magia

La mostra a Palazzo Barolo fino al 25 maggio La mostra a Palazzo Barolo fino al 25 maggio I seghi dei tarocchi fra tradizione e magia incisioni, maioliche faentine, avori, sculture lignee e opere orafe, oltre che volumi a stampa e manoscritti dipinti a mano a carattere alchimistico; «I tarocchi e il gioco», i più famosi mazzi di tarocchi italiani e stranieri; «I tarocchi esoterici e occultistici», per introdursi nel mondo della magia e del mistero quando le famose carte cominciarono ad essere considerate un mezzo per indagare la natura e governare le energie cosmiche; «La nascita della cartomanzia», concezione esoterica del tarocco iniziata in Francia nel XVIII secolo; «I tarocchi e gli artisti contemporanei». L'interessante storia dei tarocchi è stata affrontata perciò nella sua complessità, con una sorta di narrazione di cinque secoli di storia, percorsi nello studio di oggetti e opere d'arte, quali incisioni, manoscritti, libri, maioliche e tele, ai quali sono stati abbinati pannelli illustrativi realizzati da nomi come Grechetto, Golzius e Durer, nonché artisti contemporanei, su tutti Guttuso e Gentilini. Si parte dalle origini dei tarocchi, dal Quattrocento, quando sono stati espressione della mistica cristiana, fino a trasformarsi, nel tempo, in strumenti di gioco e di divertimento dal sapore divinatorio. La storia di queste particolarissime carte nell'epoca rinascimentale si rifa ad un gioco della memoria, in continua evoluzione secondo le credenze popolari, fino a trasformarsi definitivamente in un simboo mistico.

Persone citate: Durer, Gentilini, Guttuso

Luoghi citati: Francia