CATHERINE SPAAK

INCONTRO INCONTRO CATHERINE SPAAK Quel giorno capii che era dei nostri.. mettesse tutti a loro agio: nel quale, tra un andirivieni di ospiti, e qualche buon bicchiere, si parlasse dei fatti culturali della settimana, ma in estrema semplicità, come si fa (per fortuna) in qualche casa di amici simpatica... L'Agenzia Letteraria Internazionale, creatura del grande Erich Linder (ma lui era già prematuramente scomparso), si dedicava allora all'intermediazione con le prime televisioni dei grandi gruppi privati, Mondadori in particolare. Avevo parlato loro dell'idea, mi avevano fatto osservare, giustamente, che era indispensabile trovare la padrona di casa giusta: e avevano suggerito Catherine Spaak. Ci trovammo negli uffici dell'Ali a Milano con la signora Spaak e due dirigenti, giovanissimi e molto yuppies, di quella televisione. Io avevo pregato partecipasse all'incon¬ tro, ed aveva accettato, Giampaolo Dossena, che, oltre ad essere un fine italianista, era il maggior specialista di giochi del momento. Mi avevano già fatto capire che qualche giochino sarebbe stato indispensabile... Esposi la mia idea, e i due dirigenti, via via che procedeva, non nascondevano il loro scetticismo. Fu quel giorno che udii, per la prima volta, le esecrabili parole di «target» (ovviamente troppo alto) e di «audience» (inevitabilmente ristretta). Cominciai a guardare Dossena in un misto di disperazione e complicità, e ne venni amorevolmente ricambiato. Ma quello che colpì tutt'e due fu che la signora Spaak, pur mantenendosi molto educata, non nascondeva il proprio disappunto per essere capitata in simile compagnia, e ricambiava con sguardi inequivocabili il nostro disagio. d l b d gAd un certo punto, con molto garbo, addusse il pretesto di un appuntamento e chies'e che la riunione venisse interrotta. Congedandosi sulla porta, mentre ci stringevamo la mano, disse sottovoce: «E' meglio lasciar perdere...». i d'li i i l gpSarò un signore d'altri tempi, anzi lo sono, non solo anagraficamente: ma quel comportamento, quelle parole mi hanno convinto, una volta per tutte, che la Spaak è una dei nostri. Guido Davico Bonino UNA CANDELA PER RICORDARE CHI E'MORTO DI AIDS Il Candlelight. La sera delle candele accese per ricordare i morti di Aids. Tutti i parenti, amici, amanti di persone morte per Aids si riuniscono con una candela accesa e a turno vanno al microfono, pronunciano il nome del caro scomparso e, se vogliono, dicono una frase. E' ormai una tradizione, nata in America nel 1984, voluta da persone sieropositive e malate. Cade tutti gli anni il secondo sabato di maggio con uno slogan preciso. Quest'anno, è stato deciso, sarà il 4 maggio, una domenica, e la parola d'ordine è «diritto alla cura per tutti». E dall'America l'iniziativa da tempo è arrivata anche in Italia. La prima città ad organizzarla fu Torino, per iniziativa di Enzo Cucco e Bruno De Donato. Ora la manifestazione si è diffusa anche in molti centri come Milano, Perugia, Firenze. Il Candlelight vero e proprio si svolgerà a Milano sulla piazza del Castello Sforzesco. A Torino le iniziative sono coordinate da «Philadelphia», l'Associazione Gay per la Salute e la Lotta contro L'Aids. Due sono gli appuntamenti previsti dal Candlelight 97 torinese. «Immagini contro l'Aids», una mostra di manifesti d'autore, si terrà sàbato 3 maggio dalla 15 alle 19 in piazza Palazzo di Città. «Blowing Bubbles '96», i video partecipanti al concorso internazionale di video sull'Aids organizzato da Arcigay e Arcilesbica il Cassero di Bologna, saranno proiettati lunedi 5 maggio alle 20,30 al cinema Massimo di via Montebello 8. La mostra «Immagini contro l'Aids» è curata dall'associazio¬ ne Artis di Parigi e propone una collezione di manifesti stampati in serigrafia e realizzati da artisti di diverse nazioni sul tema dell'Aids. Accanto a manifesti di autori affermati sul piano internazionale troveranno posto i manfesti realizzati da due classi dell'Istituto Professionale Statale per i Servizi della Pubblicità «Albe Steiner» di Torino. Video invece con «Blowing Bubbles '96». Da alcun anni il Cassero organizza in occasione della. Giornata Mondiale contro l'Aids, che cade il primo dicembre, un concorso internazionale di spot sull'Aids. La rassegna si propone di valorizzare una fetta particolare della produzione video: quella degli indipendenti, le cui opere riescono spesso ad avere una grande forza espressiva. [se. tr.] LEZIONI! AL PANNUNZIO PER LA MATURITÀ' Riforma scolastica? In che modo e, soprattutto, quando? Difficile a dirsi. Certo è che quest'anno gli studenti dell'ultimo anno di scuola superiore affronteranno ancora un esame di maturità da molti ritenuto un'inutile farsa, che premia chi non dovrebbe e, spesso, penalizza lo studente diligente. Nel tentativo di rendere per tutti meno traumatico e «casuale» il tragico evento, il Centro Mario Pannunzio, in via Maria Vittoria 35/h, organizza corsi di preparazione. Il prof. Fulvio Gambotto terrà, ogni giovedì, a partire dall'8 maggio, alle ore 18, 7 lezioni di storia, dalla questione risorgimentale, all'Italia della Prima e Seconda Repubblica, approfondendo i problemi del mondo contemporaneo, quello post-comunista e dell'Europa Unita. Ogni lunedì (dal 5 maggio al 23 giugno, salvo giovedì 12 e 19 giugno), ore 16, è dedicato ai grandi autori e movimenti letterari dell'800 e del primo '900 (Foscolo, Manzoni, Nella foto piccola in alto Catherine Spaak Sopra a destra dimostrazione per la lotta contro l'Aids