Dagli Uffizi alla National Gallery Visite guidate con illustri ciceroni

I MUSEI PIÙ' BELLI DEL MONDO I MUSEI PIÙ' BELLI DEL MONDO Dagli Uffizi alla National Gallery Visite guidate con illustri ciceroni re un passo», in collaborazione con Specchio, supplemento del sabato de «La Stampa». Diciotto incontri gratuiti al Centro Congressi di via Fanti 17 (distribuzione dei biglietti in sede o al Salone La Stampa di via Roma) consentiranno di avvicinare per la prima volta (o di ripensare alla propria visita) le principali collezioni artistiche mondiali. Si inizia giovedì 8 maggio, ore 21,15, proprio con la Galleria degli Uffizi, raccontata grazie a raffinate tecniche multimediali da Silvia Meloni Trukulia, soprintendente e direttrice dell'Ufficio cataloghi degli Uffizi, dell'Accademia e di Palazzo Pitti. Da Giotto a Cimabue, da Masaccio a Piero della Francesca, da Leonardo a Giorgione, passando per Cranach, Dùrer, Rubens, Rembrandt e sia consentito un pizzico di gusto personale - soffermandosi a lungo davanti alla «Battaglia di San Romano», dipinta da Paolo Uccello intorno al 1456, per commemorare la vittoria dei fiorentini contro i senesi. Un legrino politico, in un incontro che ha come titolo «Andata e ritorni dai paesi ex comunisti». Il programma che compare anche sulla copertina della sua ultima, fortunata fatica di scrittore. Lui sloveno di Lubiana (ma nato da genitori istriani) ha vissuto le aggrovigliate isterie dei Balcani e dei paesi slavi con la "sicurezza di chi si muove in uno scenario doppiamente familiare. Nessuno, come chi è uscito dalla odissea di questa perenne terra di frontiera, divisa tra tolleranza e odio etnico, tentata dalla convivenza ma macchiata dall'esclusione, poteva raccontare tragedie che sono intessute con l'ordito della morte degli imperi: quello ottomano, poi quello austroungarico e infine quello risso. Svanita rapidamente l'emozione per la caduta del Muro, dopo aver festeggiato la scomparsa di inossidabili dinosauri come Honecker e Ceausescu, l'Occidente si è fatto tentare dalle sirene della dimenticanza. L'Est è ritornato una terra di nessuno, una periferia d'Europa. Invece, come sempre accade quando il Nuovo è costruito con le macerie ideologiche e gli uomini del Vecchio, si è scoperto che ben poco era cambiato. I vecchi padroni comunisti, con un minuscolo maquillage, sono ritornati al potere speculando sulla delusione e le troppe promesse delle nuove democrazie. Mentre con il progetto di allargare la Nato ad Est si tornava a respirare il vecchio clima di una nuova guerra fredda. Domenico Quirico luogo della pittura dove il disastro della guerra diventa astrazione pura, quasi televisione. Perché guardare con i nostri occhi questi celebrati musei, che da secoli trasmettono la tradizione, significa oggi mettersi in gioco, confrontare l'arte di un tempo con il quotidiano, discutere somiglianze e differenze dell'uomo. Senza impedirci di godere della Bellezza (ammesso che essa esista); Bellezza contenuta anche nella National Gallery of Art di Washington, raccontata da David Alien Brown nell'appuntamento successivo il 15 maggio. Visitata da un numero impressionante di appassionati (tra i 5 e i 7 milioni ogni anno) dotata di circa 5000 pezzi e oltre 30 mila stampe, alla National Gallery di Washington ii entra gratuitamente, anche grazie i ingenti donazioni di privati, oltre al finanziamento federale. Un consiglio tra gli altri dipinti lì esposti, in anticipo sull'incontro? Meditare sulla «Morte dell'avaro», dipinto da Bosch intorno al 1510. Il primo ciclo continua ancora con i Musei Vaticani (22 maggio), il Musée des Beaux Arts di Nancy (29 maggio), la Pinacoteca di Brera (5 giugno) e la Galleria Nazionale di Praga (12 giugno). I due cicli successivi saranno tra settembre e ottobre e nell'inverno del 1998. Paolo Verri

Luoghi citati: Balcani, Europa, Lubiana, Praga, San Romano, Washington