Tutti i rischi dell'esotismo di Ezio Giacobini

Tutti i rischi dell'esotismo Tutti i rischi dell'esotismo Su Internet i consigli dell'Oms PER ora 143 schede su altrettanti Paesi del mondo, tra i quali figurano le mete preferite dagli italiani in vacanza, ma anche quei luoghi dove i rischi per la salute sono maggiori. Indicazioni sul clima, le vaccinazioni, la prevenzione; informazioni pratiche, ad esempio come preparare un kit di pronto soccorso da viaggio. E poi la raccolta dei bollettini dell'Organizzazione mondiale della Sanità sulle epidemie. Tutto questo su Internet, e per la prima volta in italiano; si può definire uno sportello telematico italiano dell'Oms. E' un sito istituito dall'Ufficio sanità Marittima e Aerea di Venezia, che in questo modo vuole portare l'informazione a domicilio dei singoli utenti e si rivolge agli agenti di viaggio, obbligati per legge a informare i clienti anche in materia sanitaria. Basta stampare la scheda del Paese di destinazione e si ottengono informazioni dettagliate sempre aggiornate sui dati Oms. Tutto ciò che serve è il collegamento a Internet e una stampante. L'indirizzo è: http:// www.portve.interbusiness.it /sanima v/W elcome .html. Per ognuno dei 143 Paesi selezionabili, la scheda riporta: la mappa, le caratteristiche del clima, i rischi di malattie infettive, le vaccinazioni obbligatorie, consigliate oppure sconsigliate; la prevenzione prima di partire e durante la permanen¬ za all'estero, i consigli su cosa fare al ritorno a casa se si avvertono disturbi. Poi le notizie specifiche su malaria, febbre gialla e colera nel mondo con segnalazioni dell'Oms su epidemie recenti o in corso. Responsabile del progetto è Antonino Zampini: «In Italia siamo i primi, ma esistevano già alcuni programmi in inglese; è un lavoro che cresce e si arricchisce man mano. Il limite della diffusione è che non tutte le agenzie di viaggio sono collegate a Internet, e tanto meno tutte le famiglie, ma è un fenomeno in espansione e abbiamo riscontri positivi, anche dalle Unità sanitarie locali; il sistema è utilizzato attualmente in fase di sperimentazione dalla Ussl di Treviso, e potrebbe essere adottato anche altrove molto presto. Siamo comunque a disposizione anche telefonicamente per ogni necessità informativa». Sul sito web dell'Ufficio Sanità Marittima e Aerea di Venezia sono anche indicati certificati e controlli sanitari per animali e generi alimentari in ingresso in Italia da porti e aero¬ late per il futuro. Chi desidera finirne deve andare là dove il clima turistico è fabbricato dalla natura. Come la maggior parte delle materie prime, anche il tempo ameno è ripartito in modo ineguale sulla Terra. Se la sorte è stata avara con noi di metalli, idrocarburi, carbone, ci ha donato questo bene con generosità. I consumatori di cieli sereni e di spiagge tiepide aumentano nel mondo di anno in anno. Dobbiamo conoscere e far conoscere in modo più scientifico ciò che possediamo. Che l'Italia sia il Paese del sole lo sanno tutti. Adesso è il momento di propagandare non solo l'esistenza, la quantità di questa risorsa, ma anche la sua qualità superiore, accoppiata com'è luogo per luogo con le giuste dosi di umidità, di brezza, oppure di neve presente al suolo nei tempi e nei modi dovuti. E' ora di adeguarci al futuro del turismo inventando il clima personalizzato. Augusto Biancotti Università di Tonno Per visitare alcuni Paesi sono obbligatorie (o consigliate) specifiche vaccinazioni: ora un sito Internet dell'Oms mette a disposizione tutte le informazioni utili ai viaggiatori porti, stabilendo criteri di «all'erta», diversi a seconda della provenienza della merce, che in Italia erano poco definiti e che qui si rifanno alle procedure dell'Fda, l'ente di controllo statunitense. Per eventuali informazioni: Ufficio sanità Marittima e Aerea di Venezia, tel. 041 522.5542, fax 520.5326. Rosalba Giorcelli PROVOCAZIONE Scienziati come calciatori? SI può affermare senza timore di smentita che il calcio italiano ha mietuto negli ultimi vent'anni molti più allori che la nostra ricerca scientifica. Perché allora non adottare anche per la ricerca i metodi del calcio? Fare una classifica periodica delle squadre (Università) basata sui loro successi, formare una serie A, una serie B e così via, assegnare più fondi ai primi e permettere la compravendita di calciatori (scienziati e docenti) eli alto valore sul mercato internazionale. Questo sistema potrebbe sostituire l'attuale spargimento a pioggia di un miserevole 1 % del prodotto nazionale lordo (come l'India) assegnato ai ricercatori del Cnr (circa 12 milioni di lire a testa al 22 per cento dei concorrenti). Questa proposta, che suona certamente oltraggiosa a molti colleghi italiani, è già operativa da 10 anni in Inghilterra e da mezzo secolo negli Stati Uniti, due nazioni in testa alla classifica mondiale della ricerca. Poiché siamo in Europa, vediamo il caso del Regno Unito. Alla fine di dicembre dello scorso anno, la commissione Higher Educarion Funding Council of England ha reso noto alle università inglesi il risultato di un lavoro molto complesso costato tre milioni di dollari che ha esaminato la produzione scientifica e i risultati eli insegnamento di 50.000 docenti provenienti da 2700 dipartimenti di 65 università. La classifica è basata su una scala di meriti che va da 1 a 7. 1 criteri sono rapportati a una scala di valori internazionali. Ad esempio, singoli ricercatori possono utilizzare solo 4 delle loro migliori pubblicazioni degli ultimi quattro anni in ben note riviste internazionali. Essi vengono poi giudicati da un gruppo di esperti nazionali e stranieri. 11 valore 5 indica «la maggior parte di lavoro di eccellenza internazionale», quello 1 «quasi nessun lavoro di eccellenza di livello nazionale». In testa alla classifica della Serie A (le prime 20 università) vediamo Oxford con 6,7 punti e Cambridge con 6,^, seguite da altre 18 (ultima l'Università di Southampton con 5,2). A che serve il punteggio? A distribuire oltre un miliardo di dollari per finanziare le strutture universitarie e a pagare la ricerca di 2700 laboratori selezionati per i prossimi tre anni. La classifica ha riservato alcune sorprese: università nuove e meno prestigiose in testa (ad esempio la semisconosciuta Università di Sheffield al 19" posto) e il fatto che ben S"7 istituzioni hanno almeno un dipartimento con una produzione di alto livello internazionale. II metodo non ha mancato di sollevare accuse di elitismo e di concentrazione di fondi nelle mani di pochi. Ad esse risponde il capo della commissione Brian Fender sulla rivista "Naturerendendo noti i risultati di uno studio sugli ultimi 10 anni (1986-97). Questi dati dimostrerebbero che numerose università già di serie B (al di sotto delle prime venti) sono passate poi in serie A. Sembra pure che il nuovo metodo abbia modificato il modo di selezionare e reclutare i docenti nelle università inglesi, con l'adozione di criteri di produttività e di qualità anziché di anzianità. Secondo Fender «il vero vincitore sembra essere il Regno Unito, che ha goduto di un notevole aumento di risultati di alta qualità in campo internazionale». Alcune università hanno usato la strategia del calcio reclutando nuovi talenti (diversi dall'estero) tramite stipendi più competitivi, particolarmente allo scopo di rinforzare i settori più deboli. Il gruppo di scienziati chiamato «Salviamo la scienza britannica» è soddisfatto e sostiene che con un altro sforzo da parte del governo, l'Inghilterra potrebbe diventare «il laboratorio d'Europa». Ezio Giacobini

Persone citate: Antonino Zampini, Augusto Biancotti, Rosalba Giorcelli, Sheffield