Come scegliere scientificamente la meta delle vacanze

Come scegliere scientificamente la meta delle vacanze Come scegliere scientificamente la meta delle vacanze LE tristi metropoli dell'Europa centrale sono abbandonate ormai in ogni stagione da legioni di vacanzieri alla ricerca del loro ideale climatico.-Le mete devono essere soleggiate, piacevoli per temperatura e umidità, refrigerate da brezze dolci. Le esigenze del turista in fatto di condizioni meteorologiche sono oggetto di studi specializzati che si avviano a diventare una vera e propria disciplina scientifica. Con l'occhio attento alla fisiologia, e anche alla patologia, molti ricercatori francesi, canadesi, brasiliani, americani (pochissimi italiani), propongono metodi sempre più efficaci per individuare i valori del comfort termico e idrico. Il corpo umano si trova a proprio agio fra i 18 e i 31 gradi centigradi, cioè fra lo zero fisiologico (18 °C) al di sotto del quale devono entrare in azione i meccanismi corporei di lotta contro il raffreddamento, e un paio di punti in meno del calore medio della pelle nuda (33 °C). Il benessere idrico dipende dalla tensione di vapore, cioè dall'umidità assoluta dell'aria posta in relazione con la temperatura. A questi assunti rispondono gli indici climatico-turistici. Con calcoli relativamente semplici è possibile conoscere a priori quanto siano accoglienti i luoghi delle vacanze. Un modo semplice per valutare la qualità della stagione estiva è l'indice climatico balneare ICB: ICB = N/T, dove N corrisponde al numero dei giorni con pioggia di giugno, luglio, agosto, settembre. T è la temperatura media degli stessi mesi. Se il risultato del calcolo è inferiore a 3, la località è perfetta. Fra 3 e 8 le prospettive di una bella villeggiatura sono meno rosee. Oltre 8 è meglio cambiare destinazione. I francesi citano con orgoglio gli indici climatici balneari della loro costa meditarranea: l'ICB di Tolone è di 1,6 e quello di Montpellier di 2,6. Niente a che vedere con i nostri litorali: Napoli vanta uno strepitoso 0,7; Sanremo con 0,4 batte tutti. In Canada il ministero dell'Ambiente ha inventato l'Humidex, un indice termo-igrometrico che dipende dalla tempera¬ tura dell'aria e dalla tensione di vapore. Sulla base del calcolo vengono definite le condizioni ideali per il passeggio, l'attività fisica all'aperto, il mare, addirittura per il pisolino all'ombra della frasca. Sulla costa atlantica nordamericana della Nuova Scozia a Halifax il valore dell'Humidex limita il periodo adatto alla spiaggia ai mesi di luglio e agosto, mentre si può sonnecchiare sotto un albero da maggio a settembre. Applicando i parametri canadesi a Genova, all'incirca alla stessa latitudine, la balneazione sarebbe possibile da maggio a metà ottobre, la siesta in campagna da aprile ai primi di novembre. La durata della «stagione» in montagna dipende dal tempo di permanenza della neve al suolo e dallo spessore della coltre: per essere praticabile allo sci deve raggiungere i 40 centimetri. L'innevamento precoce di fine autunno con il gelo e la compressione produce un battente solido particolarmente apprezzato per la sua resistenza ai rag¬ gi del sole e al passaggio degli sciatori. Per il successo delle località turistiche è essenziale che nevichi almeno un anno ogni due prima di San Silvestro, per fruire appieno delle vacanze natalizie: tale informazione può essere ricavata dall'analisi probabilistica dei dati misurati nelle stazioni meteorologiche. La qualità del fondo, essenziale per i discesisti, dipende dalla temperatura. La neve resta farinosa solo al di sotto di 0 °C, altrimenti diventa adesiva, pesante. Sotto l'azione del sole e del vento si genera una crosta dura ideale per il principiante. Durante i recenti campionati mondiali di sci la Regione Piemonte impiantò a Sestriere un vero e proprio ufficio meteo per sorvegliare lo stato del tempo e delle piste. I bollettini diffusi con regolarità si rivelarono importanti per programmare le gare. Sulla base di vari fattori (l'insolazione, la tensione di vapore, il potere refrigerante dell'aria, la velocità del vento, la frequenza delle piogge) è nata la carta climatoterapica della costa mediterranea europea. La sua consultazione può essere utile alle persone spossate, desiderose di vivere un po' di tempo in un ambiente corroborante, e a quelle ansiose, che hanno bisogno di quiete e distensione. I climi del Sud dell'Europa sono divisi in sedativi, lievemente stimolanti, stimolanti e iperstimolanti. I primi prevalgono nella parte centrale del bacino, più riparata. Gli altri nei settori marginali, esposti all'influenza vigorosa dell'Atlantico e a quella ruvida delle steppe continentali dell'Est. Chi deve calmarsi vada dunque in Sicilia in primavera e in autunno, o nel Sud Italia. Il viaggiatore bisognoso di un'iniezione di energia passi il giugno a Stimino nella Sardegna nord-occidentale sferzata dal maestrale, o viva la frizzante primavera della Versilia. Gli ambienti migliori contro la depressione sono le Meseta spagnole, secche e ventose, la Linguadoca e l'Aquitania nel luminoso Sud-Ovest francese. Ogni turista ha la sua equa¬ zione climatica personale. E' innegabile che le masse dei vacanzieri sono fatalmente calamitate dalle tre «s», sea, sun, sand (mare, sole, sabbia). Di mare e di sabbia ce n'è lungo i litorali di tutti i cinque continenti. Ma di fronte alla Scozia nelle isole Orcadi l'insolazione è appena di 1050 ore l'anno, e di 1035 a Abidjan nell'Africa tropicale umida. Nei deserti caldi subtropicali il cielo è sempre sereno: in Arizona il sole splende in media per 3900 ore, la sabbia è abbondante, però manca il mare. Sono le coste mediterranee a soddisfare al meglio tutte e tre le condizioni. Il Sud dello stivale e le isole totalizzano in media 3000 ore senza nubi ogni dodici mesi. Quasi tutto il nostro Paese è un enonne, ricchissimo giacimento climatico. Possediamo un patrimonio permanente e rinnovabile, non soggetto ad esaurimento come accade invece alle miniere o ai pozzi di petrolio. Sole e onde sono ricchezze ambientali uniche nel loro genere: non possono essere né trasportate altrove né accumu-