Giornata «no» in Borsa Rinascente cede l'8%

L'accordo con Auchan premia l'Ifìl L'accordo con Auchan premia l'Ifìl Giornata «no» in Borsa Rinascente cede YZ% Gli operatori si attendevano un 'Opa Positivo il giudizio degli industriali MILANO. Giornata negativa per Piazza Affari che ha chiuso in flessione dello 0,79% penalizzata, questa volta, dall'operazione Rinascente. A deludere il mercato non è stato l'accordo in se stesso, ma il fatto che esso non abbia fatto scattare l'Opa e che preveda un aumento di capitale. Così, fin dalle prime battute, il titolo della società della grande distribuzione è stato oggetto di vendite insistenti che l'hanno portato al ribasso. Dopo aver sfiorato un calo del 10%, Rinascente ha ridimensionato in chiusura la perdita al 7,94%. Anche fuori dai cancelli della Borsa, l'intesa con Auchan ha sollevato le critiche della federazione dei panificatori e della Confesercenti che, per bocca del segretario Marco Venturi, ha invocato «una nuova normativa che limiti la grande distribuzione». Per contro, un giudizio positivo viene dal presidente dell'Upa, Giulio Malgara, e da analisti di settore. Come, ad esempio, il direttore della Me Kinsey Roger Abravanel che giudica valida sotto il profilo industriale l'intesa, poiché «risponde alla logica dello sviluppo della grande distribuzione ed è in linea con quanto accade a livello internazionale». Più in generale, tuttavia, a pesare sull'andamento del mercato è stata la debolezza dei titoli legati al gruppo Agnelli e a Mediobanca. Fiat ha perso l'I,29%, Hpi il 3,66%, Montedison l'I,47%, Compart il 3%, mentre Mediobanca è scesa dello 0,86%. Si è salvata Ifil, che ha chiuso con un guadagno superiore al mezzo punto, ma perdite superiori al 6% hanno invece penalizzato Unicem, altro gruppo per il quale si paventa un'intesa senza Opa. Benoit Lheurex, amministratore delegato di Auchan Italia, ha spiegato, in una intervista a Mf, che sarà deciso fra 3-4 anni quale tra i marchi Rinascente e Auchan ri¬ marrà in vita, precisando che «in ogni caso, Upim (la catena di grandi magazzini controllata dalla Rinascente) resterà fuori dagli accordi gestionali». Secondo il manager francese i primi passi dell'intesa sono cominciati un anno fa tra 1' amministratore delegato di Ifil, Gabriele Galateri di Genola, e la famiglia Mulliez, proprietaria di Auchan. E solo quattro mesi fa sono entrate ne! vivo per concludersi martedì scorso «grazie all'apporto di Umberto Agnelli». «Rinascente e Auchan - ha affermato Lheurex avevano bisogno l'uno dell'altro e l'accordo con una scadenza di così lungo periodo l'ha voluto Ifil che ha agito con una logica di investitore finanziario riservandosi la possibilità di uscire dall'investimento ma anche di entrare in futuro in un gruppo che fra 15 anni sarà molto più grande di adesso». Negativo anche il fronte dei titoli energetici, a seguito dell'annuncio sull'intesa tra Enel e Eni per una società congiunta. I due maggiori produttori privati di energia, Edison e Sondel, hanno visto per il secondo giorno scendere le quotazioni dei loro titoli, rispettivamente del 5,29% e del 5,49%. Ma anche l'Eni ha lasciato sul campo lo 0,88%. E nel malumore generale hanno perso quota gli assicurativi, che martedì avevano vissuto una giornata di grande vivacità. Insomma, né le aspettative su una possibile riduzione del tasso di sconto né la buona tenuta della lira sono riuscite a contrastare un mercato fiacco e depresso, sia sotto il profilo della performance che sotto quello dei volumi scambiati, i quali non sono riusciti a superare i 750 miliardi. Una apatia in controtendenza rispetto alle consorelle europee e in sintonia con Wall Street che ha ieri aperto in ribasso. Fin dalle prime mosse, Piazza Affari aveva del resto mostrato un volto incerto.

Persone citate: Benoit, Gabriele Galateri, Giulio Malgara, Kinsey Roger, Marco Venturi, Umberto Agnelli

Luoghi citati: Auchan Italia, Genola, Milano