«Perdere l'agenda? Un reato» di Maria Corbi

Rodotà: «Oggi il via, non ci sarà nessuna proroga. Possibili solo alcuni aggiustamenti» Rodotà: «Oggi il via, non ci sarà nessuna proroga. Possibili solo alcuni aggiustamenti» «Perdere l'agenda? Un reato» Polemica per la legge sulla privacy ROMA. E' una piccola rivoluzione: lo ha detto ieri il presidente dell'Authority per la tutela dei dati personali, Stefano Rodotà, presentando la nuova legge sulla privacy. Se finora siamo stati schedati e inseriti in archivi di ogni tipo e le nostre caratteristiche sono state una lettera aperta per ogni tipo di impresa ed ente, con l'entrata in vigore della 675 potremmo difenderci da questo tipo di invadenze, controllando le informazioni raccolte e l'uso che ne viene fatto. La parola d'ordine è «trasparenza» anche per le banche dati di ministero dell'Interno e servizi segreti. «Non ci saranno più santuari», ha assicurato Rodotà. A lui il compito di vigilare. I nostri dati personali, quindi, non potranno più circolare senza il nostro consenso e potremo accedere ai dati che ci riguardano contenuti in archivi pubblici e privati automatizzati. Se non vogliamo che circolino alcune informazioni o pretendiamo che siano chiarite meglio, basterà chiederne la cancellazione oppure rettifiche e integrazioni. In ogni caso non potranno essere archiviati e divulgati dati relativi all'origine razziale o etnica, alle opinioni politiche, alle convinzioni religiose, alla salute e alla vita sessuale senza il consenso scritto dell'interessato e l'autorizzazione del Garante. Limitazione prevista anche per la stampa, fatto salvo il diritto di cronaca. Anche i servizi segreti saranno un po' meno «segreti», visto che il provvedimento prevede la possibilità per il cittadino di sapere se nelle banche dati del Viminale, del Cesis, del Sismi e del Sisde o nel casellario giudiziario e del procuratore antimafia esistono dati sul proprio conto e se questi sono stati immagazzinati con «completezza, esattezza e correttezza». Se il cittadino sospetta che i dati sul suo conto siano inesatti o raccolti illegalmente, può chiederne conto al Garante che non potrà rivelarne il contenuto, ma solo verificare se è stato seguito un iter a nonna di legge. Si annunciano tempi duri per i giornalisti. La Federazione nazionale della stampa chiede garanzie per la libertà di stampa. Guai sicuri in vista per i giornali «rosa» che sul pettegolezzo e sugli scandali a sfondo sessuale fondano il loro successo. Probabilmente dovranno scegliere tra lo «scoop» e le denunce. Tempi duri, in realtà, potrebbero annunciarsi per chiunque: secondo il vice presidente dei gip di Roma, Carlo Sarzana, perdere l'agenda telefonica oppure farsela rubare può costare caro. Con la nuova legge, infatti, si rischia di finire sotto procedimento penale. Sono in molti ad essere preoccupati. Banchieri, artigiani, commercianti ed imprenditori hanno chiesto un allungamento dei tumpi di applicazione, data la complessità delle procedure richieste dalia legge ai soggetti che trattano i dati perso- nali. Rodotà, però, ha risposto che non ci sarà nessuno slittamento dei termini di entrata in vigore della legge. Possibili, invece, aggiustamenti sin dal prossimo Consiglio dei ministri, previsto per domani. «Del resto, da domani - ha spiegato - le imprese dovranno solo essere in grado di dare risposta alle richieste dei cittadini e, se inesatte, dovranno poterle correggere. Ci rendiamo conto, però, che per una serie di adempimenti i tempi possono essere troppo stretti. E quindi sarà possibile modulare alcuni termini di scadenza. C'è un interesse reciproco ad evitare l'ingolfamento del Garante, ma anche ad alleggerire la fatica burocratica dei soggetti». Si interverrà attraverso decreti correttivi soprattutto per la procedura di notificazione e autorizzazione. Da oggi «il cittadino "pesce rosso" messo in una vasca in cui non esistono spigoli dietro cui nascondersi ha uno strumento per tutelare la sua privacy», ha sottolineato Giovanna Melandri, responsabile delle politiche per la comunicazione del pds, mentre Franco Frattini, presidente del comitato di controllo sui servizi, ha dato una valutazione positiva all'interpretazione di Rodotà sull'Authority. In particolare, il potere del Garante di ricevere le denunce dei cittadini che si ritengano «spiati» e di acquisire i documenti relativi permetterebbe al comitato di accertare le responsabilità politiche di queste violazioni. Maria Corbi La Federazione della stampa chiede garanzie per il diritto di cronaca Stefano Rodotà. Nella foto grande l'archivio di una banca dati

Persone citate: Banchieri, Carlo Sarzana, Franco Frattini, Giovanna Melandri, Rodotà, Stefano Rodotà

Luoghi citati: Roma