«Le prof facciano gli ufficiali»

Donne soldato Donne soldato «Le prof facciano gli ufficiali» ROMA. Una professoressa di filosofia potrebbe fare domanda per «transitare» nelle forze armate: se l'istanza fosse accolta diventerebbe maggiore e dopo due anni tenente colonnello. Analoga possibilità sarebbe offerta a sovrintendenti, funzionarle, impiegate, tecniche laureate, avvocatesse della pubblica amministrazione. In pratica per le dorme sarebbe possibile un travaso dalla vita civile a quella militare. Una proposta in questo senso è stata avanzata dal Cocer (la rappresentanza dei militari) dai sindacati e dalla Commissione pari opportunità del ministero della Difesa, affinché venga recepita in un «regolamento attuativo» non appena una delle proposte di legge di riforma delle forze armate (che sono in dirittura di arrivo in Parlamento) vedrà la luce. Approvata la legge però, se si dovesse cominciare un reclutamento femminile «dal basso», cioè dal grado di soldato semplice o di cadetto dell'accademia, per avere le prime donne colonnello passerebbero 22 anni e ben 35 per la prima signora con le greche generalizie. Allora ecco la proposta «congiunta» sindacal-femminile. Per i primi sci anni successivi alla riforma, un «regolamento attuativo» dovrebbe prevedere che al reclutamento ordinario di ufficiali e sottufficiali donne, se ne affiancasse un altro «straordinario» riservato a signore che già si trovino in forza alle amministrazioni pubbliche e che abbiano i requisiti culturali, attitudinali, fisici per ricoprire incarichi militari. E affinché questo avvenga con un apporto qualificato, si dovrebbe cominciare con un bando rivolto alle qualifiche alte, dal nono livello contrattuale in su: funzionario, capufficio, insegnanti, dirigenti, in ragiono di 39 unità l'anno, da inquadrare come ufficiali superiori. Per le signoro invece di inferiore qualifica si aprirebbe la carriera noi sottufficiali: 160 arruolamenti ogni anno. [r, m.)

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