Su Davide una pioggia di fiori di Giovanni Bianconi

Su Pavide una pioggia di fiori Le lacrime dei genitori e dei compagni. Il vescovo alla famiglia: «Avete dato un figlio al cielo» Su Pavide una pioggia di fiori In duemila ai funerali del bambino PESCARA DAL NOSTRO INVIATO Papà Alfredo ha la camicia chiusa fino al collo sotto un giubbotto di renna, col bottone del lutto sul petto; giacca e cravatta non appartengono al suo mondo. Mamma Giovanna, \estita di nero, gli si aggrappa per non cadere, il volto declinato e invecchiato all'improvviso. La l'accia di Sara, la sorella di 12 anni, è impastata di lacrime. Patrizio, il fratello quindicenne, si guarda intorno come se cercasse di capire qualcosa che ancora gli sfugge. Seduti in prima fila, stretti per mano l'uno all'altra, si fanno forza mentre subiscono l'ultima violenza delle telecamere che li assediano anche qui dentro, accanto alla bara bianca di Davide coperta da corone di fiori. Nella chiesa di San Giuseppe, a poche centinaia di metri dalla casa del bambino scomparso e ritrovato morto dopo 20 giorni di affannate e inutili ricerche, si celebra il funerale di Davide Mutignani e il Grande Freddo di tanti bambini che l'hanno conosciuto e ci hanno giocato insieme - a scuola o sul Campetto di calcio, al corso di catechismo o sulla strada - che adesso piangono seduti sui gradini dell'altare; alcuni vestiti con la tunica bianca, con un fiore in mano. Piangono sotto la colonna sonora del coro, «Dove sei tu, Signore, toma la vita». La vita, adesso, è questa chiesa piena di gente venuta a salutare quel bambino di cui tutta la città e l'Italia, giornali e tv, parlano da tre settimane; circa duemila persone che straripano sul piazzale. C'è il prefetto, c'è il sindaco, c'è la squadra di calcio del Pescara al completo che domenica vorrebbe giocare con il lutto al braccio, ci sono gli amici e tanta altra gente, i più, che non conosceva Davide né la sua famiglia, ma che oggi è qui. Per solidarietà, per affetto, forse anche per curiosità. Ma c'è. I manifesti avvertono che la cerimonia comincerà alle 14,30, ma il carro funebre, dall'obitorio, arriva con un'ora di ritardo. I genitori di Davide hanno voluto fare una sosta con la bara davanti a casa, come per far tornare un'ultima volta il loro bambino. In questa settimana s'è detto e scritto che Davide in quella casa non ci voleva più stare, che era scappato da quelle mura e dalla famiglia; è la cosa che più ha fatto soffrire i suoi genitori, e questa fermata silenziosa è come un piccolo riscatto. Nell'attesa, in chiesa e sul piazzale, la gente ancora discute della disgrazia che ha ucciso Davide; «Secondo me era solo», «no c'era qualcun altro che adesso ha paura di dire quello che è successo», «Ma neanche per sogno, un bambino prima o poi la verità la dice», «E quelle strane condoglianze di Yuri alla mamma?». Finalmente, dal fondo della via, spunta il corteo funebre che mette fine alle chiacchiere, la piccola bara portata a spalle tra due ali di folla che al passaggio applaude e getta fiori, davanti al feretro sale Patrizio, dietro Alfredo che sorregge e quasi trascina Giovanna. Ci vogliono i vigili urbani per fare spazio e permettere che Davide e i suoi cari entrino in chiesa, e che la cerimonia possa cominciare. Gli operatori delle tv non danno tregua e quasi salgono sull'altare, finché la voce cantilenante del vescovo, monsignor Francesco Cuccarese, non quieta il trambusto. Il sacerdote parla, e papà Alfredo lo guarda con i suoi occhi di carbone, seri, inquisitori, che non versano lacrime ma fanno una sola domanda; perché? Cuccarese non dà risposte, ma nell'omelia parla di Davide con la voce che sale di parola in parola, il dito indice che s'agita di continuo, toni che alla fine sanno di comizio. «Caro Davide, sei nel nostro cuore, oggi giochi con gli angeli come prima facevi coi tuoi compagni di scuola», e parte il primo applauso, spontaneo, quasi liberatorio del dolore che tutti hanno dentro. Il vescovo s'infervora, ricorda non si sa perché il prossimo viaggio del Papa in Libano, e poi riprende: «Davide, sei il fiore più bello di tutti gli italiani, non solo della nostra Pescara e del nostro Abruzzo, ma di tutti gli italiani». Altri applausi. Monsignore ormai grida: «Che il tuo sorriso possa contagiare tutto il Paese, e questa terra che ti ama e continuerà ad amarti!». Con la stessa enfasi il vescovo si rivolge alla famiglia, la incoraggia: «(Avete dato un figlio al cielo», racconta che lui da ragazzo ha avuto un fratello morto in un incidente stradale e quello che l'ha investito è scappato e non s'è più trovato. Parla di papà Alfredo che macinava chilometri sui camion lungo le strade d'Italia e d'Europa «per portare a casa un tozzo di pane puro, pulito, onesto!», il vescovo urla e la chiesa batte le mani mentre piange commossa. «Caro Davide, prega per noi che ci troviamo in questa umanità appassita, sii tu il nostro fiore», e l'ultimo applauso mette fine all'omelia. Con le intenzioni di preghiera tocca ai bambini: «Signore, grazie per la generosità e l'affetto di Davide», «Ti preghiamo perché il nostro amico ci rimanga accanto», parole condite da pianti continui, che davvero sanno di disperazione. Perfino i cori di chiesa contribuiscono a rendere il clima struggente, fino a pensare che forse aveva ragione papà Alfredo, il giorno che venne a galla il corpo del suo bambino, quando diceva: «Che mi importa di quello che è successo, ormai Davide è morto e nessuna spiegazione me lo potrà ridare». Di fronte alla sua faccia scolpita dal dolore i misteri ancora aperti di una vicenda così disgraziata - dai presunti segreti di Yuri (che al funerale non è venuto) all'ora precisa della morte - si sgretolano fino a perdere di significato. La cerimonia si chiude con i baci e gli abbracci di rito ai famigliari, la bara esce sotto un altro scroscio di applausi, Alfredo, Giovanna, Sara e Patrizio se ne vanno da una porta laterale. Ritroveranno Davide al cimitero di Colli Madonna per la sepoltura, poi cercheranno di ricominciare a vivere. Giovanni Bianconi Applausi alle parole del vescovo «Oggi giochi in cielo come prima facevi con i tuoi amici» A destra la folla che ha partecipato ai funerali del piccolo Davide. Sotto, i familiari

Persone citate: Colli Madonna, Davide Mutignani, Francesco Cuccarese, Mamma Giovanna

Luoghi citati: Abruzzo, Europa, Italia, Libano, Pescara