Mobutu se ne va senza un addio

Mobiitu se ne va senza un addio ZAIRE Kinshasa indifferente alla partenza del leader. 1 ribelli ordinano l'attacco finale Mobiitu se ne va senza un addio Per Kabila «Emma Bonino è una psicopatica» KINSHASA. Tra imponenti misure di sicurezza, ma senza clamore, il presidente zairese Mobutu Sese Seko ha lasciato ieri mattina Kinshasa a bordo del suo Boemg 727 personale, forse per l'ultima volta dopo quasi 32 anni al potere, incalzato dalle truppe del ribelle Laurent Kabila. La sua partenza per il summit regionale a Libreville, in Gabon, ha attirato poca attenzione, a differenza dell'accoglienza festosa che migliaia di zairesi gli aveva riservato quando tornò dalla lunga convalescenza trascorsa in Francia dopo l'operazione di cancro alla prostata, mentre il Paese sprofondava nella guerra civile. Il corteo ha attraversato i quartieri popolari della città, ma la gente in strada lo ha ignorato. Il governo di Kinshasa insiste nel dire che il presidente dopo il vertice rientrerà nella capitale, forse per sabato. Ma una fonte dell'esecutivo e diplomatici occidentali hanno lasciato intendere che questa partenza dovrebbe essere la prima tappa della fuga verso la Francia che eviterebbe un bagno di sangue quando i ribelli arriveranno nella capitale. Intanto Kabila in un'intervista rilasciata ieri alla radio francese Rfi ha detto che le sue truppe hanno l'ordine di avanzare verso la capitale, la cui cattura è «all'ordine del giorno». I suoi uomini hanno annunciato di avere con¬ quistato l'altra notte la città di Kengè, 200 chilometri a Est di Kinshasa, dopo violenti combattimenti con i soldati governativi. E' poi cominciata una controffensiva anche sul piano diplomatico dopo le critiche da parte della comunità mternazionale sulle drammatiche condizioni dei profughi nell'Est dello Zaire. Kabila ha detto di non avere alcuna responsabilità delle mattanze di rifugiati perpetrate nella regione. «Si tratta di un'accusa politica per tentare di soccorrere un regime che sta cadendo», ha detto il ribelle alludendo al sistema di potere assoluto incarnato da Mobutu, «vogliono scaricarmi addosso i rifugiati, come se i rifugiati fossero il mio problema». «Bonino è una psicopatica. E' ossessionata dalla questione dei profughi, è una irresponsabile», ha detto il «ministro» della giustizia dei ribelli Mwenze Kongolo. Immediata la replica da Bruxelles: le critiche mosse all'Onu e alla commissaria europea Emma Bonino «rischiano di passare per un complimento, vista la loro provenienza». «Evidentemente è cominciata una campagna denigratoria verso tutte le agenzie internazionali - hanno detto fonti vicine alla commissaria europea responsabile per gli aiuti umanitari che aveva definito «un mattatoio» la regione Est dello Zaire dove le forze di Kabila hanno attaccato i campi profughi - volta a impedire loro l'accesso al paese per evitare sgradevoli testimoni di episodi di pulizia etnica». Le fonti hanno ricordato che la stessa situazione si era creata in Bosnia dopo la caduta di Srebrenica, quando il generale serbo bosniaco Ratko Mladic aveva impedito l'accesso alla città bosniaca agli operatori degli enti umanitari per evitare di avere testimoni dell'eccidio in corso. Solo tempo dopo, la scoperta delle fosse comuni nella zona ha permesso di valutare l'entità e l'efferatezza dei crimini commessi. Ieri un generale francese a riposo, Jeannou Lacaze, è arrivato a Lubimibashi, nel quartier generale dei ribelli, e ha incontrato il «ministro degli esteri» dell'Alleanza Bizima Karaha. Il generale, ex capo di stato maggiore di Giscard d'Estaing e Francois Mittenand, non è nuovo a missioni delicate in Africa. Questa è comunque la prima volta che un inviato francese incontra alcuni rappresentanti dei ribelli in una zona controllata dall'Alleanza di Kabila. In vista dell'entrata dei ribelli a Kinshasa, oltre tremila soldati sono in allerta a Brazzaville, in Congo, pronti ad avacuare i circa 2 nula cittadini stranieri ancora presenti nella città. La Swissair ha annunciato che d'ora in poi la compagnia deciderà di volta in volta, a seconda dell'evolvere della situazione, se prolungare i suoi due voli settimanali fino alla capitale zairese. |Agi-Ansa] t#i* Il dittatore dello Zaire ha lasciato Kinshasa per la capitale del Gabon ufficialmente per partecipare a un vertice africano sulla crisi dei Grandi Laghi: tutti sanno che non tornerà più, dopo 32 anni