«E' solo stress»: muore di T. A.

«f solo stress»; muore «f solo stress»; muore Diagnosi errata, aveva 35 anni BARI. Tre medici l'hanno visitata e poi fatta ricoverare in un altro ospedale. Reparto di psichiatria. Sindrome neurologica, stress postparto. Questa la diagnosi. La donna si agitava, stava male. Forti dolori alla testa, conati di vomito. Tre ore. E' morta. Caterina Brescia, 35 anni, ingegnere edile, se n'è andata così, probabilmente per un'embolia cerebrale. L'autopsia dirà l'ultima parola. Sarà eseguita domani. Ma per i medici non era niente di grave. Può accadere che dopo il parto una donna abbia questi sintomi. Katia Brescia aveva avuto, con taglio cesareo, un bambino, Marco, il 24 aprile, nell'ospedale di Castellana Grotte. Ci è tornata nella notte tra domenica e lunedì, erano le 3. Il medico del pronto soccorso ha chiesto la consulenza del collega di turno nel reparto di ostetricia e il parere del rianimatore. Sindrome neurologica. Tutto qui. Spedita all'ospedale di Conversano dopo un'iniezione di Valium, Katia ci è arrivata stordita. Dormiva, russava. 11 marito, Roberto Lo Vecchio, 34 anni, viene rassicurato dai medici. Va tutto bene, niente di grave. Lo Vecchio si assenta. Torna in ospedale un paio di ore dopo. La moglie è morta. La magistratura ha aperto un'inchiesta e il direttore generale dell'Asl Bari 5, Vito Nicola Pantaleo, ha disposto un'indagine amministrativa affidandola al direttore sanitario, Vito Michetti. Però l'ospedale «De Bellis» di Castellana Grotte è un istituto autonomo. Il commissario Stefano Bianco ha disposto a sua volta un'indagine. Qualche giorno di tempo. Sapremo perché, con una tale diagnosi, Katia Brescia sia morta. Aveva partorito sottoponendosi ad anestesia spinale. Era il 24 aprile. Il 29 viene dimessa, torna a casa, a Monopoli. Ha forti dolori alla schiena. Per i medici, tutto normale. Aumenta la temperatura corporea. Katia ha la febbre. 11 medico di famiglia consiglia la tachipirina. Sarà l'influenza. Il 3 maggio, sabato, Katia ha mal di testa, dolori lancinanti alla mandibola. Domenica non riesce a muovere un braccio e una gamba: la parte sinistra del corpo sembra semiparalizzata. La Guardia Medica diagnostica: stress post-parto. Consiglia il ricovero. E' Katia a scegliere di andare nell'ospedale di Castellana Grotte. L'accompagna il marito. Così, dal pronto soccorso, la mandano al reparto di ostetricia. «Il medico è arrivato dopo un'ora», racconta Roberto Lo Vecchio. «Mia moglie aveva attacchi di vomito e diarrea, urlava per il dolore. Le hanno fatto una flebo e un'iniezione». Poi il medico di turno in reparto e un anestesista decidono di somministrarle un Valium «senza sottoporla ad esami», sottolinea il marito. Katia si addormenta. Viene trasferita all'ospedale di Conversano. Ha un'ora di vita. Finisce in psichiatria, sindrome neurologica, [t. a.]

Persone citate: Caterina Brescia, Katia Brescia, La Guardia, Lo Vecchio, Roberto Lo Vecchio, Stefano Bianco, Vito Nicola Pantaleo

Luoghi citati: Castellana Grotte, Monopoli, Vito Michetti