« Berlinguer, soltanto parole» di R. Mas.
Berlinguer, soltanto parole» « Berlinguer, soltanto parole» Lo Snals: una raffica di annunci ma i risultati non arrivano mai ROMA. «Quello di Berlinguer è dirigismo veteromarxista. Ecco che cos'è. E pensare che aveva suscitato così tante speranze, perché era un uomo che veniva dalla scuola, un uomo colto, Mah, vai a capire». Così dice Nino Gallotta, leader dello Snals, il maggiore sindacato dei docenti, quello che ha bocciato l'abolizione dei corsi di recupero. Che cosa le ha fatto il ministro? «Guardi che di chiacchieroni ne ho incontrati tanti. Lombardi era uno, D'Onofrio un altro, la Jervolino pure, ma un po' meno. Ma come questo nessuno. Annunci a go-go, e poi a guardare i risultati...». Scenda nei dettagli. «Prenda l'autonomia. Quanto l'hanno fatta lunga. A marzo è arrivata con il ddl Bassanini, e Berlinguer che fa? Sopprime l'elemento cardine dell'autonomia dei docenti, quello della valutazione. Un docente non è più autorizzato a valutare il proprio allievo, perché il ministro dice che vanno promossi anche coloro che hanno insufficienze non gravi in più materie, va accordato loro un "debito formativo" da saldare più avanti. Tradotto: non siete voi a giudicare, ma io e vi dico di promuoverli, salvo poi mettere le pezze. Se l'immagina?». Lei è professore e sa bene che gli studenti possono avere tempi di apprendimento diversi. Che scandalo è se a qualcuno si concedono i tempi supplementari? «Io so come vanno le cose: se non vengono seguiti da vicino con attività di recupero, con verifiche continue, i ragazzi sono portati a lasciarsi andare. Guardi che già non stanno studiando più. E la soppressione dei corsi di recupero è illegale». Perché, secondo lei? «E' illegale e noi abbiamo già mobilitato i nostri avvocati. Innanzi tutto stride con l'autonomia, e poi non dimentichiamo che i corsi di recupero sono stati istituiti con una legge durante il governo Berlusconi e ora il ministro non può sopprimere una legge con una ordinanza. Siamo allo sbando, e si capisce perché i docenti se ne vogliono andare in massa dalla scuola». Se ne vanno, forse, perché preferiscono una pensione magra ma certa, non crede? «No. Non si riconoscono in questa scuola degradata». Ma non può negare che il ministro ha avviato un grande processo di riforma. «E quale? Me lo spieghi lei. Ha visto una riforma? Chiacchiere, progetti, polemiche sulla riforma: quelle sì. Ma una riforma seria non l'ho vista, e quella annunciata non mi piace affatto: declassa le superiori e affossa le medie. Aspetto che la porti davanti al Parlamento: è lì che uno che ha coraggio si confronta». In Parlamento ci andrà e anche prestissimo. Ieri c'è stato un vertice di maggioranza su questo. «Ma mi faccia il piacere! Non la presenterà, stia sicuro», [r. mas.]
Persone citate: Bassanini, Berlinguer, Berlusconi, D'onofrio, Jervolino, Lombardi, Nino Gallotta
Luoghi citati: Roma
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