L'Onu: Roma, accogli i profughi

Da Ginevra richiami all'Italia, per Dini «non possiamo cambiare linea» Da Ginevra richiami all'Italia, per Dini «non possiamo cambiare linea» L'Orni; Roma, accogli i profughi L'ambasciatore Pulci: no, sono clandestini ginevra. L'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) è «contrario agli interventi in alto mare e al rimpatrio indiscriminato delle persone attualmente in fuga» dall'Albania, ha affermato ieri a Ginevra la portavoce dell'organizzazione umanitaria Pamela O'Toole, L'Unhcr - ha aggiunto - è «molto preoccupato» per il crescente numero di persone in fuga dall'Albania vittime di trafficanti. Tuttavia, anche se queste persone * usano mezzi clandestini per partire, questo non deve automaticamente «escluderli dal diritto a cercare sicurezza», ha detto O'Toole. «Speriamo - ha aggiunto - che la forza di protezione multinazionale potrà contribuire a stabilizzare la situazione il più presto possibile, e a scoraggiare i trafficanti dall'approfittare della situazione». L'Unhcr pensa che, benché molte delle persone che stanno attualmente fuggendo dall'Albania lo facciano per ragioni diverse da quelle attinenti al diritto internazionale sull'asilo, «tra loro potrebbero esservi individui che necessitano di un'effettiva protezione. Queste persone - ha detto O'Toole - devono essere ammes¬ se nei Paesi vicini e poste in condizioni di far valere i loro diritti». Ma l'ambasciatore italiano all'Onu Francesco Paolo Fulci difende la linea del governo. «Gli albanesi vedono la televisione e pensano che il nostro sia il "Paese del bengodi". Bisogna spie¬ gargli invece che devono restare a casa per dare una mano alla ricostruzione del loro Paese», dice Fulci. «Sono clandestini. Non persone che fuggono persecuzioni religiose, repressioni politiche, guerre guerreggiate, carestie. Non vedo perché l'Italia debba assumersi l'onere di accoglierli e non fare invece come viene fatto negli aeroporti americani o canadesi dove, con molta umanità ma altrettanta fermezza, verrebbero invitati a tornare da dove sono venuti». Fulci ha fatto riferimento all'accordo di Schengen tra alcuni Paesi della Ue per l'abolizione delle frontiere (l'Italia dovrebbe ratificarlo tra qualche mese): «Dobbiamo stare attenti perché quando autorizziamo ingressi di massa sul nostro territorio è come se li facessimo entrare nell'Europa intera». L'ambasciatore, che lo scorso marzo al Palazzo di vetro è stato uno degli artefici della risoluzione del Consiglio di sicurezza che ha autorizzato «Alba», ha fatto un bilancio positivo sull'andamento della missione: «Sta riportando il Paese alla normalità». Fulci ha osservato che uno degli obiettivi principali della missione, la protezione dei convogli umanitari, sta proseguendo senza incidenti: «Vorrei vedere cosa sarebbe successo, senza l'intervento della forza internazionale e con il Paese, come la Somalia, in mano alle bande», ha commentato. L'altro obiettivo era di prevenire un ulteriore degrado della situzione: «Facendo tappa a Roma il segretario generale Kofi Annan ci ha ringraziato per la rapidità e l'efficacia con cui è stata messa in piedi l'operazione. Ha detto anche che se in Bosnia si fosse agito nello stesso modo, la situazione avrebbe preso una piega diversa». Quanto ai tempi di conclusione della missione, Fulci ha ricordato che la risoluzione Onu autorizza il dislocamento militare per tre mesi a partire dal 28 marzo. Spetterà quindi al Consiglio di sicurezza di valutare a fine giugno l'opportunità di una proroga: «Sarà difficile abbandonare il Paese dall'oggi al domani», ha commentato l'ambasciatore ipotizzando un graduale disimpegno della missione. Il ministro degli Esteri Lamberto Dini ha ribadito che i compiti della missione internazionale in Albania «rimangono immutati», anche dopo i nuovi arrivi di albanesi nelle nostre coste. «Mi pare - ha detto Dini, conversando con i giornalisti a Montecitorio - che il governo stia rispondendo in maniera molto equilibrata al problema delle persone che lasciano l'Albania perché non si sentono sicure o per altre ragioni, e accoglie, sulla base del decreto del governo che abbiamo approvato, tutte le persone che hanno bisogno di assistenza. Ciò vale ha proseguito - per le donne e i bambini, ma certamente non possiamo accettare l'immigrazione illegale». [e. st.] Il proiettile vagante è caduto sul campo militare lorgaamela giunto per il one in * anti uache, ne che ggendo per ratinenti sull'a esserno la televisione e pensano che il nostro sia il "Paese del bengodi". Bisogna spie¬ i NUMERI DELL'ESODO Profughi sbarcati sulle coste italiane: 15.667 Profughi rimpatriati: 2351 Profughi rimasti in Italia: 13.316 Profughi dispersi sul territorio italiano, ovvero scomparsi: circa 2000 Profughi che hanno ottenuto il permesso di soggiorno: 8920 Profughi che hanno chiesto asilo politico: 1685 Dati dall'inizio di marzo fino a oggi forniti dal ministero dell'Interno. Il «Performer», la nave che |k sarà utilizzata per il \recupero della motovedetta °U» albanese affondata il o il loro ere che, coordieva un uto un sparato La taznte. Per bruciaprognosi o fa sao dare il zioni. In o Marco di Regvorno e ne Turma, se. nte. Ieri autobus, di Tiraato una ozzina i o di trerabbiati la febhe sono no stati o ampli di oggi. oferiscIl proiettile vagante è caduto sul campo militare E poco importa che «per ragioni di prudenza» gli intervistati rifiutino il nome. Come quel trentacinquenne di Scutari che al quotidiano «Dita» racconta: «Mi hanno tenuto in una palestra senza neppure una coperta. E' umiliante che mi abbiano preso anche le impronte digitali e le foto segnaletiche. E poi mi hanno ammanettato. E mi hanno fatto perquisizioni intime. A me, che volevo chiedere asilo politico perché sono contro Berisha...». Ma non è sufficiente rimandare indietro la gente per risolvere il problema: lo sa bene Bajram Ibraj, 33 anni, capo della polizia di Scutari, quella che dovrebbe controllare la spiaggia di Velipoje, da dove partono le navi per Lamerica. «Se i NUMERI DELL'ESODO Profughi sbarcati sulle coste italiane: 15.667 Profughi rimpatriati: 2351 Profughi rimasti in Italia: 13.316 Profughi dispersi sul territorio italiano, ovvero scomparsi: circa 2000 Profughi che hanno ottenuto il permesso di soggiorno: 8920 Profughi che hanno chiesto asilo politico: 1685 Dati dall'inizio di marzo fino a oggi forniti dal ministero dell'Interno. { % i i> ; *** L'ambasciatore italiano all'Onu Francesco Paolo Fulci difende la linea del governo Il «Performer», la nave che k sarà utilizzata per il \recupero della motovedetta U» albanese affondata il Soldati italiani di pattuglia in Albania: ieri il primo ferito