Morto Pazzaglia «laico» del Csm
Ai vertici dell'msi, aveva 70 anni Ai vertici dell'msi, aveva 70 anni Morto Panagli® «laico» del Csm ROMA. E' morto Alfredo Pazzaglia. Aveva 70 anni ed era candidato per il Polo alla carica di giudice costituzionale, dopo essere stato deputato dalla V alla X Legislatura per l'Msi. La figura di Pazzaglia è stata ricordata ieri a Montecitorio dal Presidente della Camera Luciano Violante subito dopo il voto di fiducia. «Alfredo Pazzaglia ha detto Violante - avrebbe pienamente meritato l'elezione alla Corte Costituzionale ma sappiamo che nel nostro lavoro non sempre riusciamo a farci guidare dall'equità. Tutto questo non tocca in ogni caso la stima per l'uomo politico, per la sua correttezza, per il suo equilibrio e per la sua tenacia. Qualità che ha saputo dimostrare con continuità anche al Csm». «Per molti di noi - ha continuato Violante - il deputato Pazzaglia resterà un esempio del modo in cui si possa essere parlamentari manifestando fino in fondo aderenza e coerenza con le proprie idee e i propri valori ma mantenendo costantemente, in pari misura, il rispetto per le istituzioni». «Un ottimo avvocato e un brillantissimo parlamentare», Alfredo Pazzagl così Raffaele Valensise, di An ha parlato di Pazzaglia, che nel '92 gli succedette alla presidenza del gruppo dell'Msi della Camera. Pazzaglia fu presidente dei deputati missini per varie legislature. Pazzaglia è morto per un malore in una clinica a Bologna, dove era ricoverato da alcuni giorni per esofagite. Nato a Cagliari il 10 giugno 1927, ha sempre esercitato la professione forense fino alla elezione al Csm (1994). Da otto mesi era 11 candidato ufficiale del Polo per l'elezione a giudice della Corte Costituzionale, ma negli ultimi scrutini in Parlamento non era mai riuscito a raggiungere il quorum. Volontario combattente della X Mas della Repubblica sociale italiana, invalido di guerra, fin da giovanissimo militò nell'msi. Tre anni fa aveva aderito ad An, condividendo in pieno la svolta di Fini. Numerosi i messaggi di cordoglio. «Lo ricordo - scrive Massimo D'Alema a Gianfranco Fini - come un politico corretto e leale. Alleanza Nazionale perde un uomo di sicuro valore che anche gli avversari politici devono ricordare con grande rispetto». [r. i.l Alfredo Pazzaglia
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