I grandi del tabacco «firmano» la resa

I grandi del tabacco «firmano» la resa «Guerra del fumo» negli Stati Uniti I grandi del tabacco «firmano» la resa WASHINGTON. L'industria del tabacco Usa si prepara a nuove clamorose concessioni. Costretti sulla difensiva, ansiosi di firmare un'intesa che ponga fine alla «guerra del fumo», i maggiori produttori sono pronti a cedere le armi su alcuni punti fondamentali, come nuovi e più visibili avvisi sui pacchetti (tipo «le sigarette uccidono» o «la nicotina dà assuefazione»). Inoltre non si opporranno a una legge federale che vieti il fumo sul posto di lavoro. Lo riferiscono Usa Today e Los Angeles Times citando fonti vicine ai negoziati fra le compagnie produttrici, i procuratori generali di 24 Stati d'America e i rappresentanti di ex fumatori malati. Le trattative, riprese a Dallas, sono complesse. In aprile i giganti del tabacco (Philip Morris e Rjr Nabisco in prima fila) hanno proposto la creazione di un maxifondo (500 mila miliardi di lire) per indennizzare i fumatori danneggiati dalle sigarette. In cambio chiedono di essere messi al riparo dalle azioni legali di persone che hanno subito danni da fumo, 40 milioni di potenziali avversari in tribunale (tanti sono i fumatori Usa). Ieri la Rjr Reynolds ha vinto un processo molto seguito: una giuria di Jacksonville, in Florida, l'ha assolta per la morte di Jean Connor, fumatrice accanita (tre pacchetti al giorno) morta nel '95 a 49 anni. [Ansa]

Persone citate: Jean Connor, Philip Morris, Reynolds

Luoghi citati: America, Florida, Los Angeles, Stati Uniti, Usa, Washington