Il divo protettore dei pistoleri di Andrea Di Robilant

Il divo protettore dei pistoleri USA L'attore ai vertici della lobby che difende i diritti di chi porta armi da fuoco Il divo protettore dei pistoleri Charlton Heston leader della National Rifle Association WASHINGTON DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Mose diventa lobbista. Charlton Heston, il divo di Hollywood che guidò la fuga degli ebrei dall'Egitto ne I dieci comandamenti, è stato eletto ai vertici della National Rifle Association, la potentissima lobby che difende i diritti dei portatori d'arma da fuoco. Heston ha strapazzato gli altri 157 candidati ottenendo una valanga di voti durante 0 congresso della Nra che si è svolto a Seattle durante il fine settimana. Poi ieri mattina ha fatto sapere che, forte della sua elezione, avrebbe cercato di strappare la vicepresidenza al numero due dell'associazione, Neal Knox, «in odore» di miliziani estremisti. La Nra è considerata ancora oggi una delle lobby più potenti della capitale. Ma l'associazione attraversa il periodo più travagliato della sua esistenza. Alle difficoltà di bilancio si è aggiunta di recente una frattura «ideologica» tra la vecchia guardia conservatrice e l'ala più estrema guidata appunto da Knox, che vorrebbe «aprire» ai miliziani. Heston, un conservatore vecchio stampo grande amico di Ronald Reagan e del partito repubblicano, ha accettato di farsi cooptare dall'ala più tradizionale dell'associazione proprio per fronteggiare l'ascesa di Knox e l'influenza dei gruppi estremisti. Tra gli sponsor di Heston ai vertici dell'associazione spicca il nome di Oliver North, l'ex consigliere di Ronald Reagan che orchestrò l'affare Iran-Contras e divenne, dopo la sua caduta, il simbolo del nuovo machismo Usa. Il compito principale di Heston, se riuscirà a ottenere la carica di vicepresidente, sarà quello di arginare l'offensiva dell'ala più estrema e riportare unità all'associazione. Perché al di là delle divisioni interne, la Nra deve anche fronteggiare un assedio da parte delle forze più progressiste nel Paese. La lobby dei portatori d'armi è sempre stata accusata dalla sinistra americana di essere il principale ostacolo ad una legislazione che limitasse drasticamente la vendita e la circolazione delle armi da fuoco nel Paese per ridurre il numero di omicidi. Ora, di fronte alle difficoltà finanziarie della Nra e il calo notevole dei soci (da 3,5 a 2,8 milioni negli ultimi due anni), i nemici dell'associazione sentono che il momento è opportuno per sfidarla sul terreno dove finora si era sempre dimostrata imbattibile, e cioè il Congresso, dove i legami con i gruppi estremisti di miliziani hanno ovviamente fatto calare le azioni della grande lobby. Non solo: un crescente movimento d'opinione negli Usa comincia a mettere in dubbio l'interpretazione tradizionale del Secondo emendamento della Costituzione, che è sempre stato invocato dalla Nra per giustificare «il diritto di possedere e portare armi». Per i Padri fondatori - dicono ormai molti giuristi - quel diritto non riguardava gli individui bensì i singoli Stati dell'Unione. Andrea di Robilant Il divo di Hollywood Charlton Heston

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