Bertinotti: voto libero a Milano e Trieste di Alessandro Mondo

7 Malumore nel partito per l'accordo con Castellani. Albertini rifiuta un faccia a faccia con l'avversario Bertinotti: voto libero a Milano e Trieste Cossutta: «Il suicida Fumagalli non avrà appoggi» «Bossi vota il Polo? La cosa non mi stupisce. Bossi è l'altra destra, quella separatista. E' evidente che le due destre, nel fondo, tendano a sommarsi». Tutto previsto, secondo Fausto Bertinotti, in base alla «legge» secondo cui le destre si attraggono, a maggior ragione se estreme. Il riferimento è alla dichiarazione sibillina rilasciata dal senatùr sabato sull'«opportunità» di votare per Berlusconi, ovvero per le larghe intese - «così la gente vede che le chiacchiere sono fasulle» - nonostante ieri abbia corretto il tiro, ritornando sulle posizioni barricadere illustrate dopo il 27 aprile: tutti «in montagna». La «base» è avvertita: il partito assisterà come osservatore privilegiato all'esito del braccio di ferro fra destra e sinistra. Chiarita l'incognita-Lega, restano sul tappeto i contrasti fra Ulivo e; Rifondazione, che ieri ha concluso la campagna elettorale a Milano e Trieste. Il nodo rimane il mancato apparentamento nelle due città. Lo ha ribadito Bertinotti al termine della direzione nazionale del partito: «Accordi preesistenti o apparentamenti si sono realizzati in tutte le province e in 9 capoluoghi su 15. A Milano, invece, Fumagalli ha fatto un errore grave escludendoci dal secondo turno». Lo stesso della prima tornata elettorale, quando, «malgrado le sollecitazioni che gli venivano persino dal segretario del pds, ha rifiutato l'alleanza con noi al primo turno». Un suicidio in piena regola - stando a Bertinotti - che non è riuscito a smuovere il «candidato di ferro» dell'Ulivo, vera spina nel fianco del prc: «L'apparentamento che ha di nuovo rifiutato ha impedito, al contrario di Torino, l'impe¬ gno del prc per battere il car.didato delle destre. Lo stesso vale per Trieste». Duro Cossutta: «Il candidato-suicida Fumagalli ci ha caparbiamente escluso dalla partecipazione al secondo turno. Prc non darà alcun appoggio a chi tale appoggio ha respinto». Ma come si regolerà Bertinotti? Sfumato il sogno di un apparentamento «impossibile», ha annunciato ieri che non darà indicazioni di voto per il secondo turno a Milano e Trieste. La formula adottata dovrebbe essere quella della «scheda bianca soggettiva», come ha spiegato il segretario provinciale di Rifondazione, Bruno Casati: l'importante comunque é votare. Liberi tutti, insomma, a ciascun elettore l'ardua scelta. Decisione che si accompagna ad una serie di malumori tutti interni al partito. Non è piaciuta alla minoranza interna la linea di accordi perfezionata dallo stato maggiore in vista del ballottaggio. ((Abbiamo contrattato assessori nelle giunte dei sindaci della Confindustria. Abbiamo definito per anni Castellani come "sindaco della Fiat" e adesso ci accordiamo con lui. In questo non c'è logica di classe», esce allo scoperto Marco Ferrando, leader dei «ribelli)), bollando come «paradossali» le scelte della segreteria. II conto alla rovescia è già cominciato. Ieri il ppi milanese ha lanciato un appello a Bertinotti nell'estremo tentativo di scongiurare l'abbandono della città alle destre. «Rifondazione ci ripensi - ha dichiarato ieri Fabrizio Spirolazzi, responsabile cittadino dei popolari - perché se invita i suoi elettori ad andare al mare o a votare scheda bianca, di fatto rinuncia a fare politica». «Più responsabile l'atteggiamento assunto dalla Lega, e in particolare da Formentini, il quale «non solo ha detto che andrà a votare - argomenta la segreteria cittadina del ppi - ma ira i due programmi Polo-Ulivo ha detto che preferisce quello dell'Ulivo». Sarà, ma i due poli sono entrambi «centralisti ed equidistanti dalla Lega», ha smorzato ieri il sindaco uscente, annunciando che, pur andando a votare, non esprimerà preferenze. Nei rispettivi spogliatoi, intanto, i due candidati alla poltrona di Palazzo Marino riscaldano i muscoli. E' di ieri la notizia che Gabriele Albertini, in campo con i colori del Polo, ha rifiutato l'invito della trasmissione «Iceberg» di Telelombardia per partecipare ad un faccia a faccia con Aldo Fumagalli (Ulivol. Sostenere un ulteriore dibattito in tv sarebbe «stucchevole», ha detto Albertini. Sindromi! da «paura del confronto», gli ha replicato a stretto giro di posta Fumagalli, giudicando la «defezione» come «un atto grave nei confronti dei milanesi». Alessandro Mondo

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