«Parsifal» enigmatico a Firenze

«Parsifal» enigmatico a Firenze Contraddittoria inaugurazione del Maggio Musicale con l'opera di Wagner «Parsifal» enigmatico a Firenze Applausi per gli interpreti, fischiato il regista FIRENZE. Avvinto da Wagner e dagli interpreti ma non convinto dal regista Klaus Michael Grueber per «Parsifal»: così il pubblico inaugurale del 60° Maggio Musicale Fiorentino ha reagito sabato sera alla fine dell'opera, passando dagli applausi a direttore, orchestra, coro e cantanti ai fischi per il regista. Il direttore Semyon Bychkov, debuttante in Wagner, ha conquistato il pubblico con la grande intensità del terzo e soprattutto del secondo atto, segnato dal disperato tentativo di seduzione di Parsifal da parte di Kundry, l'applauditissima Waltraud Meier. Lei ha trascinato l'intera compagnia di canto anche grazie a una straordinaria forza drammatica. Solo nel primo atto Bychkov è apparso, talvolta, quasi contagiato da timore reverenziale nei confronti di Wagner. Comunque orchestra e coro sono in grande fonna. Completa il capitolo degli applausi un cast in cui hanno ben figurato l'Amfortas di Berndt Weikl, il Titurel di Andrea Silvestrelli, il Gurnemanz di John Tomlison ed il Mago Klingsor di Franz Josef Kappellmann insieme al tenore Poul Elming, un Parsifal efficace, ma forse più puro che folle. Mal digerita, invece, la regia di Grueber che ha scelto le scene di Gilles Aillaud e i costumi di Moidele Bickel per un allestimento influenzato da un simbolismo a tratti enigmatico. Il Graal non è una coppa, ma una pietra; solo qualche concessione al clima cavalleresco; fortemente segnato dai visionari dipinti di Miro e di Kandinsky il giardino delle fanciulle-fiore. E resterà forse senza risposta il perché dello squalo imbalsamato come una preda ittica, parso in relazione con la malvagità di KÙngsor. [Ansa]

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