Ugo Duse, il suono della crisi di Giorgio Pestelli

Costa, il fascista onesto Morto a 71 anni il musicologo che scoprì Mahler prima che diventasse moda Ugo Duse, il suono della crisi Indagò il cuore lacerato d'Europa, da Bruckner a Nietzsche F ISIONOMIA particolarissima, come uomo e come studioso, quella di Ugo Duse, morto a Milano a 71 anni; la sua scomparsa impoverisce l'orizzonte culturale della critica musicale privandolo di una personalità originale, coraggiosa, sempre pronta a rinnovarsi pur essendo radicata in alcune convinzioni profonde del gusto e dell'intelligenza. Erede di una illustre tradizione culturale, laureato in filosofia, impegnato in politica, amico e discepolo di Luigi Rognoni, esordi come storico della musica nel '61 con uno studio sulla «poetica liederistica» di Maliler, l'autore che doveva restare l'oggetto dei suoi lavori più conosciuti: in anticipo però, non al rimorchio dell'ondata mahleriana che stava per invade- re la vita musicale italiana; proprio il suo compiuto saggio su Mahler (apparso nel '62 a Padova e poi ripubblicato arricchito da Einaudi nel '73 per suggerimento di Mila), fu il primo testo di quella rinnovata fortuna. Non poteva occuparsi di musiche e musicisti se non amandoli a fondo; e nei suoi odii era altrettanto vitale, mai distaccato: oltre a Mahler, i suoi centri furono Busoni, Bruckner, Wagner e Nietzsche, cioè i maestri e i testimoni della grande crisi europea; sotto sotto il suo tema ricorrente era il rapporto ira musica e cultura, fra musica, pensiero e società, indagato anche con sondaggi nell'Evo Medio e nel Rinascimento. Giorgio Pestelli

Luoghi citati: Europa, Milano, Padova