Il primo zingaro tra i beati di Marco Tosatti

«El Pelé» fu ucciso nel '36 durante la guerra civile spagnola. Il Papa: «Un martire della fede» «El Pelé» fu ucciso nel '36 durante la guerra civile spagnola. Il Papa: «Un martire della fede» primo zingaro tra i beati San Pietro invasa da 4 mila Rom CITTA' DEL VATICANO. Festa tzigana in San Pietro per il primo zingaro elevato agli onori degli altari: Celerino Jimenez Malia, un commerciante di cavalli analfabeta ucciso «in odium l'idei» dalle milizie rivoluzionarie nella Spagna della guerra civile del '36. Anche Giovanni Paolo II risentiva dell'atmosfera: indossava paramenti variopinti, a colori vivaci, che ricordavano in un certo modo le vesti sgargianti dei nomadi spagnoli. E da ieri Papa Wojtyla ha autorità, sia pure solo simbolica, anche presso il mondo dei Rom, dei Sinti, dei Kalòs e dei Manush. All'offertorio, durante la solenne celebrazione benedetta da una giornata di sole estivo, in piazza San Pietro, gli è stato consegnato un bastone in legno di ebano, con impugnatura di argento: ò il simbolo del potere fra gli zingari. Una dolcissima, struggente melodia tzigana, sulle note di un violino accompagnato da chitarra, ha sostituito, a metà messa, la più tradizionale musica liturgica. Ceferino (Zeffirino) Jimenez Malia, detto «el pelé» (oscura l'origine del soprannome), uomo profondamente religioso, fu fucilato a 76 anni dai miliziani anarco-sindacalisti. «Il suo esempio ha detto Giovanni Paolo II du¬ rante l'omelia - ha dimostrato come la carità di Dio non conosca limiti di razza né di cultura». Anche se indirettamente, il Papa ha voluto così ribadire la condanna di ogni discriminazione razziale. Piazza San Pietro era piena di zingari, circa 4 mila. Soprattutto spagnoli, naturalmente, ma anche di altri Paesi europei, fatti arrivare a un camping romano dai sacerdoti e dai laici che sostengono la missione fra i nomadi. Sin dalle prime ore dei mattino piazza San Pietro, sotto stretto controllo delle forze di sicurezza, si è riempita di gruppi di zingari, vestiti in abiti da festa, con bandane coloratissime. I nomadi si sono mescolati alle decine di migliaia di pellegrini venuti insieme con loro a festeggiare la beatificazione non solo di «el Pelé», ma anche di altri quattro nuovi beati: un sacerdote calabrese, un religioso lombardo, una suora guatemaltecha e un vescovo spagnolo, quest'ultimo martire insieme con Ceferino Jimenez Malia, «terziario francescano». Nel pomeriggio, poi, nella sala Nervi del Vaticano c'è stata una gran festa, dove per la prima volta si è cantato e ballato a ritmo del flamenco. Durante la celebrazione un sacerdote zingaro ha letto il Vangelo e una giovane cartomante ha recitato il Padre Nostro davanti al Papa, che ha ricordato la figura generosa ed onesta di Ceferino, un commerciante di cavalli, che fu ucciso con il rosario in mano, per aver difeso un sacerdote aggredito dai miliziani. Il Papa ha salutato i gitani, nella preghiera mariana al termine della Messa, usando il «romanes», la lingua dei nomadi dell'Europa centro-occidentale. «Oggi - ha spiegato - la Chiesa propone Ceferino come un modello da seguire ed un esempio significativo della vocazione universale alla santità». Insieme con il gitano sono saliti agli onori degli altari il vescovo spagnolo Fiorentino Asensio Barroso (1877-1936), anche lui ucciso dai miliziani; la suora guatemalteca Maria Encaraación Rosai (1820-1886); il religio¬ so lombardo Enrico Rebuschini (1866-1938), impegnato al servizio dei malati, e un sacerdote calabrese, padre Gaetano Catanoso (1879-1963), che spese la vita ad evangelizzare l'Aspromonte. I frati Minori, che aprono oggi i lavori del loro Capitolo Generale, ad Assisi, hanno reso noto che in questo secolo ben 342 membri del loro ordine sono stati martirizzati «in odium fidei». La Spa¬ gna (216) detiene questo triste primato, seguita dalla Polonia (40), dalla Croazia (32) e dall'Italia (20). Ma alcune nazioni non hanno dato nessuna risposta, anche se si ipotizza l'esistenza di martiri: Albania, Cina, Israele (Terra Santa), Lituania, Romania, Russia, Ucraina, Ungheria, Vietnam. Marco Tosatti Nel pomeriggio la sala Nervi trasformata in una pista per ballerini di flamenco A destra Ceferino Jimenez Malia beatificato ieri A sinistra Il Papa in Piazza San Pietro

Persone citate: Barroso, Ceferino Jimenez Malia, Celerino Jimenez Malia, Gaetano Catanoso, Giovanni Paolo Ii, Jimenez, Papa Wojtyla, Rosai