Sub tranciato dall'elica di un aliscafo

Cronache L'amico: l'immersione segnalata dalla boa. Indagato comandante del Milazzo-Eolie Sub tranciato dalFelka di un aliscafo Messina: le due parti del corpo trovate alla deriva CATANIA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Morire per la passione per la pesca subacquea e per una disattenzione fatale. Salvatore Camino, 46 anni, faceva il casellante all'autostrada Messina-Palermo, ma nei suoi giorni liberi la passione lo portava in fondo al mare, a caccia di pesci. Ieri mattina lo hanno trovato in due pezzi: la parte inferiore del tronco in un fondale di 18 metri; quella superiore, qualche ora dopo, a diverse miglia di distanza, nel mare di Venetico. Salvatore è stato ucciso dall'elica di un'imbarcazione che lo ha tranciato. Nessuno avrebbe visto quanto è accaduto, tra le 8 e le 10 di sabato mattina; nemmeno Massimo Lanza, un operaio di 26 anni, l'amico con cui Camino aveva organizzato quell'immersione. E' stato proprio Lanza a lanciare l'allarme, un paio d'ore dopo la loro immersione nelle acque di Capo Milazzo. Quando non ha più trovato l'amico, l'operaio è ritornato a riva ed ha avvertito la Guardia di finanza. Per i due amici le misure di sicurezza erano state le solite: zona tranquilla e non troppo frequentata, il palloncino che segnala la presenza di sub in mare. Nessuno, fino a ieri mattina, pensava che Camino avesse potuto fare una fine così orribile. Adesso sarà un'inchiesta della procura presso la pretura di Barcellona Pozzo di Gotto ad accertare cosa sia accaduto, anche se c'è già un «indiziato»: uno degli aliscafi che giornalmente collega Milazzo con le Eolie. E' l'«Algor», che si trovava proprio all'altezza di Capo Milazzo, appena uscito dal porto, sabato mattina verso le 8. Ieri pomeriggio è stato posto sotto sequestro; i sei uomini dell'equipaggio saranno interrogati in mattinta dal sostituto Giuseppe Siciliano. Il comandante della Capitaneria di porto di Milazzo, Domenico De Michele, che ha già fatto fotografare tutte le imbarcazioni partite sabato mattina dal porto di Milazzo, ha acquisito alcuni incartamenti deH'«Algor», in particolare il «ruolo», documento indispensabile per la navigazione, e ha fatto compiere una prima ispezione dello scafo assieme ai carabinieri. Al comandante dell'aliscafo, Franco Carrà, sarebbe già stato notificato un avviso di garanzia anche se non ci sono conferme ufficiali. A far cadere i sospetti sull'aliscafo, a parte l'orario, ci sono le dichiarazioni dello stesso Massimo Lanza il quale ha detto che durante l'immersione ha visto passare quattro aliscafi, un peschereccio e un piccolo yacht; ma anche le tracce di vernice blu trovate sulla corda che teneva il palloncino da sub, trovata tranciata di netto sabato notte a una quindicina di miglia di distanza dalla zona dell'immersione, vicino Rometta Marea. Tutte le parti inferiori degli aliscafi sono dipinte di blu. Camino non faceva uso di bom- bole ma andava giù in apnea. Sin da ragazzo si immergeva nelle acque della zona, che dunque conosceva bene. Anzi, proprio per questo sabato mattina aveva scelto il tratto di mare tra Capo Milazzo e Punta Mazza, luogo pericoloso, già in passato teatro di incidenti mortali, ma dove già più volte c'era stato perchè molto pescoso. Il mare, a quell'ora, non era del tutto calmo, ma era possibile immerger¬ si. Che cosa possa essere accaduto allo stato resta comunque un mistero. Camino potrebbe essere stato inavvertitamente trascinato dalle correnti, che in quella zona non mancano di certo, verso l'aliscafo-killer che gli è passato di sopra, uccidendolo all'istante. Sarà l'autopsia, prevista per oggi, a chiarire alcuni dubbi. Fabio Albanese Forse il sommozzatore è stato trascinato dalle correnti verso la barca-killer LE QUATTRO REGOLE BASE PER UN1MMERSIÓNWSURA 1 Boa di segnalazione: grosso pallone rosso con banda diagonale bianca, sormontato da una bandierina rossa e bianca. Segnala il punto di immersione e può stare o direttamente in'acqua o sulla prua del gommone. 2 Cima di risalita: attaccata alla boa di segnalazione' è il riferimento per scendere in profondità e risalire. Se si perde il contatto, gonfiare il palloncino di emergenza in modo da segnalare la propria presenza. 3 Leggere le carte nautiche: qualunque natante deve tenersi ad almeno 50 metri dalla boa di segnalazione, ma ci sono zone dove i sub non possono andare. 4 Una persona di vedetta: se l'immersione è fatta da una barca, è consigliabile che qualcuno.resti a bordo per segnalare ad altri natanti la presenza di un sub. lii^SB.... Tragedia del mare sabato nel tratto di mare che separa la Sicilia dalle Eolie

Persone citate: Domenico De Michele, Fabio Albanese, Franco Carrà, Giuseppe Siciliano, Lanza, Mazza, Salvatore Camino