Violante ricorda Gramsci

Violante ricorda Gramsci Violante ricorda Gramsci «E' stato un grande italiano ancor prima che un comunista» TURI (BARI). «Gramsci come moltissimi dirigenti nazionali del pei fu un intellettuale, un grande intellettuale» la cui modernità sta nell'aver individuato «alcuni problemi nodali di questo secolo che non sono ancora risolti o che non sono ancora del tutto chiariti. Tra questi la crisi degli Stati nazione, il rapporto tra politica e innovazione tecnologica, i compiti della politica». La figura e il pensiero di Antonio Gramsci, nel 60° anniversario della sua morte, sono stati ricordati ieri dal presidente della Camera, Luciano Violante, in una cerimonia a Turi, dove il dirigente comunista fu rinchiuso per diversi anni in carcere. Gramsci spiega Violante - fu fino all'ultimo «comunista italiano, dove l'aggettivo "italiano" è più forte del sostantivo "comunista"». In materia di riforma dello Stato sociale, il presidente della Camera sottolinea: «Una saggia scelta politica non consiste nel difendere a spada tratta ciò che difendibile non è, ma, applicando, il principio gramsciano del governo del cambiamento». «La riforma dello Stato sociale - aggiunge - dovrebbe essere il frutto non di un calcolo esclusivamente contabile, ma della capacità di .lanciare una grande sfida per" il futuro del nostro Paese, «he comporti la migliore utilizzazione delle risorse pubbliche, la costruzione di un sistema di certezze per tutti gli italiani». [Ansa] II presidente della Camera Luciano Violante

Persone citate: Antonio Gramsci, Gramsci, Luciano Violante