LA STRADA CHE NON SI TROVA

r; E IA STRADA CHE NON SI TROVA DETTO così, «meno tasse, più lavoro», lo slogan con cui il Polo è sceso nuovamente in piazza è generico a sufficienza per confermare il giudizio che ha dato qualche giorno fa il commissario europeo Monti: il centrodestra ha «istinti di mercato, esperienze di mercato», ma del mercato non ha ancora una vera e propria «cultura». Occupare piazza del Duomo a Milano potrà richiamare qualche voto leghista e confortare ulteriormente il candidato sindaco Albertini, che ha già avuto iniezioni di fiducia grazie alla rigidità del suo avversario Fumagalli nei confronti di Rifondazione comunista. Ma diffìcilmente la manifestazione di ieri avrà un esito di qualche rilievo sulla situazione politica nazionale. Il Polo in¬ fatti si trova nella condizione di chi le ha provate tutte per indebolire Prodi e non c'è quasi mai riuscito. Non c'è riuscito quando ha preso la strada dell'opposizione aventiniana. e non gli è andara meglio allorché ha tentato la strada compromissoria delle larghe intese. Adesso si trova di fronte un esecutivo che malgrado metodi discutibili può rivendicare risultati o prospettive rimarchevoli, a partire dall'abbattimento del deficit verso livelli maastrichtiani e dallo sradicamento dell'inflazione, con i vantaggi che seguono in termini di tassi d'interesse. Di fronte ad argomentazioni simili, il Polo evoca di solito dramEdmondo Berselli I CONTINUA A PAG. 8 PRIMA COLONNA

Persone citate: Albertini, Berselli I, Fumagalli, Prodi