«Non volevo offendere gli ebrei» di Alain Elkann
c «Non volevo offendere gli ebrei» Vittorio Emanuele: un equivoco Quelle leggi, una cosa terribile GINEVRA. «Un equivoco, una pugnalata alle spalle». Dice così Vittorio Emanuele, dopo l'ennesima bufera. «Sono stato frainteso. Non volevo offendere gli ebrei e la comunità ebraica». Però lei ha detto che le leggi razziali non erano una cosa così grave.... «Guardi non era assolutamente quello che volevo dire. Volevo semplicemente spiegare che il re Vittorio Emanuele III le firmò come Capo dello Stato e come seconda firma dopo quella di Benito Mussolini. Inoltre non posso sentire alcuna responsabilità e colpa di queste leggi razziali senz'altro vergognose perché allora ero un bambino di un anno». Dunque lei sostiene che suo nonno firmò le leggi controvoglia. «Sì, perché Casa Savoia come si sa ha sempre l'in dai tempi di Carlo Alberto supportato le comunità ebraica, israelitica e valdese». Però il rabbuio capo di Roma Elio Toaff si è dispiaciuto molto di quanto lei ha detto e ha anche detto che i Savoia non contano nulla in Italia. «Mi dispiace molto quello che ha detto il rabbino capo, il professor Elio Toaff, e mi piacerebbe porgergli personalmente le mie scuse. Però il rabbino capo non mi conosce, come ripeto si è trattato di un equivoco, io sono sempre stato amico di Israele, ho lavorato da sempre con gli israeliani, sono un amico personale di Shiinon Peres. Certamente le leggi razziali sono state una cosa di una terribile gravità e io mi inchino davanti alle vittime dell'Olocausto e a tutti i perseguitati perché di me si può dire tutto fuorché io sia un razzista. Quindi vorrei rendere un omaggio molto profondo non solo a tutte le comunità ebraiche del mondo, ma anche e soprattutto alla comunità ebraica italiana che ebbe tanta parte tra l'altro nell'epopea risorgimentale e ha contribuito moltissimo alla costruzione di una democrazia in Italia. Mia zia Mafalda di Savoia mori a Buchenwald tra atroci sofferenze o quindi noi stessi Savoia siamo stati colpiti dai campi di concentramento». Non le sembra che Casa Savoia ha pagato cara la firma delle leggi razziali e che forse questo è stato il motivo per cui la monarclùa perse il referendum? «Non so se siano state le leggi razziali a far perdere la monarchia: credo che i motivi fossero altri, ma come ripeto non penso assolutamente che mio nonno fosse un antisemita, semplicemente fu costretto in quel momento storico a firmare quelle leggi che in l'ondo fu Mussolini a volere. Ma voglio ancora aggiungere che non posso sentirmi responsabile di questo, dato che io avevo solo un anno di vita». Alain Elkann
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