«Copiare i rivali non è un reato»

«Copiare i rivali non è un reato» «Copiare i rivali non è un reato» MROMA A Tony Blair può ancora dirsi un laborista?». Il professor Paolo Sylos Labini, economista «di sinistra», il teorico delle classi sociali che fu allievo di Schumpeter ad Harvard, sente il bisogno di ricorrere alle parole del maestro: «Un partito non è un gruppo di uomini che intendono promuovere il benessere pubblico in base a qualche principio sul quale tutto il gruppo è d'accordo. Un partito è invece un gruppo i cui membri si propongono di agire in concerto nella lotta competitiva per il potere politico». Un modo per dire che l'importante è vincere la competizione elettorale, e che non c'è niente di scandaloso se, per riuscirci, occorre modificare il programma politico. Insomma, i laboristi hanno vinto, pur non essendo più tali. E la loro vittoria è ugualmente significativa... «Certo. Blair ha adottato e interpretato i programmi dei tories. E sa perché la gente lo ha votato? Perché si fida. Perché Blair è più in gamba, ci sa fare, è più giovane. Major è un lumacone. Sempre al guinzaglio della Thatcher, che lo ha anche bacchettato, a suo tempo. E poi Blair porta con sé l'idea del futuro: questo per un partito di sinistra è importante. Insomma, la sinistra inglese con lui incorpora quanto di valido c'è nei programmi dei tory». E questo non intacca l'identità del Labour party? «L'identità di un partito non è statica, cambia nel tempo. Era immobile solo quella del partito comunista, che Marx aveva fissata. Lì c'era una dottrina unificante, e sbagliata, anche se interessante dal punto di vista dell'analisi. Adesso i laboristi, e non solo loro, l'hanno abbandonata. Si sono buttati dall'altra parte, forse anche perché hanno dei complessi». Fino a che punto il programma di Blair è conservatore? «Per l'importanza che dà al mercato, alle privatizzazioni, è addirittura indistinguibile da quello tory. Del resto, quello della Thatcher non era un conservatorismo cieco. Basta prendere la revisione dello Stato sociale: non poteva andare come stava andando, era un eccesso. E io, proprio perché sono un amico del Welfare, lo trovo giusto. Ha frenato l'arroganza dei sindacati, che usavano gli scioperi come strumenti politici, ovvero non per migliorare la distribuzione del reddito, ma per dare colpi al capitalismo». E adesso i laboristi si avvantaggeranno della politica di dura austerità perseguita dai tories... «Ma questo i laboristi se lo meritano! Loro non l'hanno osteggiata con decisione. Anzi, l'hanno agevolata, e a mano a mano si sono resi conto che il declino del Labour, in realtà, era meritato. Insistevano in un trend giusto, la difesa dello Stato sociale. E hanno, in questo, trascinato la Thatcher, la quale non ha neanche provato a smantellare la sanità. E quello che stanno facendo adesso, in Inghilterra, è limitare l'intervento dei privati nel Welfare per mantenere l'efficienza. Insomma, si tratta di contemperare. Anche in America è così, oggi: la concorrenza che c'è nel sistema privato alle volte comporta sprechi, duplicazioni, maggiori costi, si taglia fuori una quota troppo alta della popolazione. C'è una revisione sia a destra che a sinistra, per centrare l'obiettivo dell'equilibrio. Dobbiamo tenerne conto». Con l'avvento di Blair, sarà più facile l'ingresso nell'Unione europea della Gran Bretagna? «Questo non lo credo. La Gran Bretagna ha una bassa inflazione, e una disoccupazione che è la metà della media nell'Europa continentale. Ma quella degli inglesi è diffidenza vera e propria per tutta l'Europa. Blair è stato molto intelligente: era cauto, su questo tema, in campagna elettorale. Credo che dirà di sì, ma a certe condizioni. E cioè se avrà le garanzie di non diventare elementi passivi dell'Europa. Se io fossi inglese, sarei d'accordo. Perché la lotta per l'egemonia tra Francia e Germania è rissosa. E rischia di schiacciare i più fragili». Antonella Rampino ■-[ [ Mm:-::-< y-y^m:.^ :■: ' ::" ^yy-yy-y. yyyy-yyyy-- L'economista Paolo Sylos Labini uno degli artefici della programmazione economica italiana ha visto con simpatia il nuovo corso e la vittoria dei laboristi britannici

Persone citate: Antonella Rampino, Marx, Paolo Sylos Labini, Schumpeter, Thatcher, Tony Blair

Luoghi citati: America, Europa, Francia, Germania, Gran Bretagna, Inghilterra